Sfuggente / 23 Marzo 2024 in Watcher

Watcher è un thriller estremamente semplice e lineare che non usa strani artifici o particolari espedienti narrativi per catturare l’attenzione.
L’instillazione del dubbio è il carburante di questo film e rende complicato l’utilizzo del rasoio di Occam per cercare di trovare la quadra.

Registicamente c’è una voglia e una ricerca della geometria, soprattutto negli interni degli appartamenti, che risultano anche fotograficamente più caldi rispetto all’esterno della glaciale Bucarest, fotografata splendidamente, anche i costumi che indossa Maika Monroe in molti casi creano dei contrasti di toni, con l’ambiente circostante, veramente pregevoli.

Nonostante la semplicità narrativa credo che la co-sceneggiatura della Okuno e Zack Ford sia quasi del tutto priva di manchevolezze, tutti gli elementi inseriti come:
il serial killer di donne che si aggira per Bucarest, la barriera della lingua rumena, il cambio di continente che la protagonista ha dovuto affrontare, l’ottimo utilizzo della vicina di appartamento Irina e l’ambiguo personaggio che la fissa dal palazzo di fronte e che da il via alla nevrosi della protagonista sono degli arricchimenti narrativi che se presi singolarmente sembrano delle aggiunte insignificanti ma una volta completato il puzzle ci si rende conto del valore che hanno apportato;
utilizzati molto bene anche un paio di jump scare.

Un film con una struttura volutamente ambivalente, oleosa se vogliamo perché come un oggetto viscido sfugge alla presa, in questo caso da un razionalismo all’altro.

Qual’è il confine tra istinto e paranoia?
Questo, a mio modesto avviso, il monito, più che la domanda, che lascia la brava Okuno e che sovviene con naturalezza nell’inquadratura che precede i titoli di coda.

Sono rimasto particolarmente colpito dalla media voto cosi bassa, assolutamente ingiusta e inspiegata per il sottoscritto;

voto: 7,5

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