9 Marzo 2014
Desolazione, povertà e -soprattutto- attesa.
L’angosciante speranza di chi, pur arrancando, continua ad attendere una buona notizia : una decisiva svolta all’abitudine caratterizzata da lentezza ed assenza.
La posizione delle sedie, le inquadrature alle spalle ed anche solo la ripetitività dei paesaggi ; sottolineano le sensazioni del protagonista : rese ancor più evidenti dall’alternanza tra musica e silenzi.
L’inaspettato finale Chapliniano , con frivolezza, lascia a conclusione un grande punto interrogativo.
Recensione da Oscar
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