Ferro 3 (periodico) / 11 Maggio 2012 in Vive l'amour

Vive l’amour: leone d’oro a Venezia 1994.
Una casa in vendita, tre personaggi (di cui si conosce solo il lavoro). Per motivi diversi tutti e tre posseggono le chiavi dell’appartamento. E lo sfruttano. Si incontrano, si evitano e, ogni tanto, si “amano”. Tutto senza mai scalfire l’impenetrabile muro di incomunicabilità.
Ming-Liang è davvero un regista particolare, rifà sempre lo stesso film, mette in scena sempre quella che deve essere una sua ossessione patologica: l’incomunicabilità più assoluta, l’incapacità di stabilire relazioni, di parlarsi, di confidarsi. I suoi personaggi sono ermeticamente chiusi in un bozzolo impenetrabile. Larve che mai sfarfalleranno.

Leggi tutto