13 Recensioni su

Viva la libertà

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15 Aprile 2014 in Viva la libertà

Il classico film sul tema del doppio, però declinato ai tempi attuali della (anti)politica italiana. Servillo è uno dei nostri più grandi attori (se non il più grande) e ne è consapevole: dall’alto di questo suo status gigioneggia come se non ci fosse un domani in un film che sembra tagliato su misura per le sue doti istrioniche.
Viva la Libertà vorrebbe essere acuta satira politico-sociale ma punge davvero molto poco. Però intrattiene, e questo è già qualcosa.

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16 Agosto 2013 in Viva la libertà

Film molto bello, ben realizzato con due splendidi Toni Servillo e Valerio Mastrandea. Una storia sulla miseria della politica e di quanto questo sistema azzera l’esssere umano come tale. Da vedere assolutamente

1 Agosto 2013 in Viva la libertà

Toni Servillo nel duplice ruolo è bravissimo e Valerio Mastandrea è impeccabile.
Bravi.

Non si sfugge da quello che si è.

Una sana pazzia / 31 Luglio 2013 in Viva la libertà

Finalmente sono riuscito a vedere questo film e incredibile le aspettative non mi hanno deluso.
Un film veramente piacevole e recitato divinamente.
Toni Servillo nel suo doppio personaggio è molto bravo ma un plauso superiore va decisamente a Valerio Mastrandrea il quale ritengo sia il miglior attore italiano in circolazione. Eccezionale e bravissimo!!!
Peccato che poco pubblicizzato, sarebbe da far vedere per dare speranza ad un Paese che se fosse retto da un “pazzo” potrebbe migliorare e dare più speranze rispetto ai burattini che abbiamo attualmente!
Da vedere!
Ad maiora!

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25 Luglio 2013 in Viva la libertà

Gradevole.
Servillo in gran forma e Mastandrea non da meno.

17 Giugno 2013 in Viva la libertà

Sono in controtendenza rispetto alla maggioranza delle recensioni ma io l’ho trovato puerile. L’ennesima trasposizione della favoletta de il principe e il povero, con qualche variazione e la pretesa di dare una spiegazione alle turbe psicologiche ed alla crisi d’identità di un politico che è lo specchio del suo partito.
Smaccato riferimento (non solo in termini cromatici) alla situazione del PD. Peccato che l’ideologia senza idee lasci il tempo che trova e, nonostante la saggezza di certe massime messe in bocca allo (splendido) Servillo, ricostruire senza proporre non ha molto senso.
Ecco perchè è difficile fare film su questi temi senza scadere nella retorica (passaggio che viene criticato da noi italiani alla maggior parte del cinema a stelle e striscie); il probelma è che film come questo non aiutano neanche più. Sarà nichilismo, non lo so…forse se l’avessero fatto vedere a Bersani prima delle elezioni sarebbe servito a qualcosa.
Ottimo Servillo. E’ l’unico motivo per cui valga la pena vedere il film.

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15 Aprile 2013 in Viva la libertà

variazione sul tema del sosia

un titolo che fa piacere pronunciare / 29 Marzo 2013 in Viva la libertà

e un film italiano che fa piacere vedere. Tutti bravi e – non ostante l’amarezza – non sta a piangersi addosso. Magari questi due cinquantenni sono un po’ sciupafemmine, ma almeno sembrano umani. Alla fine mi son chiesta se Bersani, mancando di un gemello filosofo e pazzo potrà mai vincere le elezioni: a meno che il suo gemello sia Grillo. Scherzavo, eh!

Preziosa contemporaneità / 13 Marzo 2013 in Viva la libertà

Politici che muoiono nella sporcizia della loro professione e ritrovano gratificazione dalla vita da cui si erano alienati. Persone “comuni” che in una normalità che si confonde con la pazzia (o pazzia che si confonde con la normalità) ricostruiscono le basi di una coscienza pulita, in cui “l’unica alleanza è con la coscienza dei cittadini”. Stupendo. Un po’ didascalico negli avvenimenti, dato che non penso che nella reale politica ci sia un terreno così fertile a tali rivoluzioni, ma di comunque sentito senso morale e preziosa contemporaneità.

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12 Marzo 2013 in Viva la libertà

E’ divertente, ben recitato e ben scritto. E’ anche una tipologia di film davvero poco diffusa in Italia, un film che riesce a parlare della contemporaneità, ora ed adesso, quindi c’è anche un certo coraggio produttivo. Servillo poi riempie il film e lo riempie così tanto che la regia si ferma ad assecondarlo.
Tutti coloro che hanno votato a sinistra negli ultimi 25 anni dovrebbero andare a vederlo, perchè scatena una qualche riflessione. E il film ha anche rimandi ancora pieni di significato (c’è l’hotel ergife, ah!). Oltre all’analisi di una crisi pubblica del politico di sinistra tratta anche la crisi personale di un uomo che ha nel fratello la sua nemesi, uguali e così diversi hanno giocato nel loro passato con la somiglianza, il politico ne è risultato sconfitto, parimenti sconfitto in un qualche modo lo sarà anche nel presente.
Detto questo è davvero curioso come, sempre e comunque, anche la sinistra critica non riesca ad un uscire da una certa idea non solo di sè, ma del mondo.
Collegamenti principali della storia possono essere lo stralunato giardinerie di Sellers e Dave, presidente per un giorno. SE il primo rimando ha una sua traduzione simbolica che comunque non viene approfondita moltissimo (la stralunatezza del gemello guarda al ballo, il che mi piace anche molto per l’idea della istintività e della liberazione che la danza possiede), nel secondo caso davvero si apre un abisso “culturale”. Non solo l’intellighenzia di sinistra è la Cultura con la C maiuscola (ambienti stracolmi di libri, arte e libri, libri, libri, sopraffino gusto per l’arredamento, professioni di una certa qualità), ma il gemello stesso, il doppio, è un professore di Filosofia (che ha scritto naturalmente un saggio sull’identità) e arringa le folle citando Brecht!
Ricordiamo Dave: il sosia scardina il sistema con la sensatezza ordinaria dell’uomo comune. La mia non vuole essere una presa di posizione giudicante, ma è una semplice osservazione: non solo la sinistra che muove le fila dietro le quinte ha un retaggio culturale gigantesco, ma la soluzione allo stallo propositivo, politico, alla distanza con l’italia stessa che il film narra da parte della stessa sinistra è la cultura stessa. Se nel passato la proposta anche educativa è stata forte, presente, a volte salvifica, fondamentale, accettata consapevolmente come punto di arrivo e partenza per la presa di coscienza della “massa” negli ultimi 30 anni questo non lo è più, ancor meno credo che lo sia oggi. Pensare oggi che la folla si entusiasmi per Brecht rispecchia lo scollamento della sinistra nei confronti degli italiani. Guardiamo a Bersani, lui cita Schumpter e ogni tanto (oltre ai tacchini) si rifugia nel latino…………..(Natta non era laureato alla Normale?).

E’ una sconfitta che certamente non è da accettare (sconfitta “culturale”), ma che sulla quale bisogna prendere le misure per ripartire, magari insistendo non sul culturalese, ma sul politichese e le derive della politica diventata mero mestiere, e in questo, a parte una fugace presenza di un maneggione, si sorvola parecchio nel film.

IL libro di Andò si chiama il trono vuoto, l’unico politico che si vede è in foto, in bianco e nero, momento emotivo puro, Berlinguer, sorridente. Poi, il nulla

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Le Facce di Mastandrea. / 10 Marzo 2013 in Viva la libertà

Forse il miglior Servillo “non sorrentiniano”: un po’ Titta di Girolamo, un po’ Jack Nicholson, straordinario nell’imitazione dell’altro se stesso.
Un bel film che esce in un momento storico mai più azzeccato per quanto riguarda i temi e la critica alla sinistra italiana (durante la scena del meeting del partito, chi non ha pensato con un sospiro alla recente riunione della Direzione del PD?).
Servillo non sorrentiniano ma di citazioni di Sorrentino ce ne sono eccome, e io da sentimentalona nostalgica non ho potuto non apprezzarle: dalla passeggiata finale sulla spiaggia (“Io ho perso un fratello, per un polipo”), all’arrivo davanti a Montecitorio con camminata notturna alla Andreotti, passo lento e braccia dietro la schiena (mancava solo “Pavane” in sottofondo per ricreare l’atmosfera del Divo).
Ed è stato bello, lo ammetto, vedere i due Antonio Pisapia seduti, faccia a faccia, allo stesso tavolo (anche se Renzi interpretava l’odioso D’Alema della situazione. Non si può avere tutto.)

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Stai mettendo il partito nelle mani di un pazzo / 1 Marzo 2013 in Viva la libertà

Brillante commedia fantapolitica i cui protagonisti sono due gemelli che da anni non si frequentano, un è un politico di opposizione rigido e depresso l’altro è un filosofo con anni di cure psichiatriche alle spalle.
Mi ci voleva proprio un film così dopo i risultati di lunedì….
Buona la storia, anche se volutamente si sono evitati i problemi che il disturbo di parsonalità porta con se preferendo i tic e lo spirito più strampalato della malattia, Servillo in splendida forma e Mastandrea omnipresente ma sempre nel personaggio.
Il finale è aperto, forse forse mi leggo pure il libro da cui è tratto.

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“Non aspettarti altra risposta oltre alla tua ” / 25 Febbraio 2013 in Viva la libertà

Gradevole e garbato film fantapolitico che sarebbe bello potesse essere premonitore di un qualche significativo cambiamento nella classe dirigente del nostro Paese .
Ci sono molte citazioni , magari alcune anche un po’ retoriche , fra quelle del professor Giovanni Ernani , filosofo con passati problemi di esaltazione psichica e gemello del leader del partito di opposizione, momentaneamente “prestato” alla politica a causa dell’improvvisa crisi depressiva e quindi della scomparsa di quest’ultimo dalla scena , ma quella pronunciata davanti ad una folla oceanica durante un suo comizio quando , guardando tutte le parole che formavano i vari slogan elettorali del suo partito , nota che mancava quella più importante ossia “passione “ mi è parsa fortemente significativa .
Su Tony Servillo che interpreta ovviamente entrambi i gemelli e sulla sua immensa bravura (qui addirittura anche ballerino…) non occorre ripetere altro che non sia già stato detto . Semmai da notare il restante ricco cast di bravissimi attori italiani fra i quali si fa notare Valerio Mastandrea

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