Vitti d'arte, Vitti d'amore

Documentario dedicato all’inarrivabile Monica Vitti e diretto da Fabrizio Corallo, specializzato in film sui mattatori del cinema italiano (oltre a questo, ha raccontato di Gassman, Sordi, Montaldo).

Vitti d’arte, Vitti d’amore raccoglie molte testimonianze di attori, registi, sceneggiatori, amici dell’attrice ed estratti dalle preziose Teche Rai, per raccontare vita e carriera della Vitti.

Purtroppo, per quanto ami smisuratamente questa attrice e benché il documentario sia chiaramente un omaggio amoroso nei confronti della Ceciarelli, Vitti d’arte, Vitti d’amore è un’agiografia laica che tende a ribadire ad libitum quanto (correttamente) la Vitti fosse brava, sia stata un unicuum, abbia rappresentato una deflagrante novità nella storia e nella cultura italiana.
Io sono estremamente d’accordo con tutto questo, ma, nel corso del film, il concetto viene ribadito così tanto e sì continuamente da chiunque sia stato interpellato che sono portata malignamente a pensare che, forse, tanta reiterazione avrebbe finito per imbarazzare pure la Vitti.