Recensione su Vita di Pi

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Vita di Pi
Regia:

visivamente anche 7 / 27 Dicembre 2012 in Vita di Pi

Perplessa. Sono la persona meno adatta a indagare le valenze spiritual religiose di qualunque cosa, io vedo tutto sotto la lente del raziocino fino ad accecarmi , metto le mani avanti!
Però indipendentemente da tutto è giocata male la fase con Pi adulto che racconta al più improbabile degli scrittori, per quanto è stolidamente insignificante, insomma tutta la storia è posta in maniera molto convenzionale.
Visivamente: spettacolare tutta la parte centrale, il viaggio insomma, bello e fantasmagorico a mio parere manca di magia e non so neppure spiegare perchè, ossia è tutto freddamente bello, ho apprezzato la staticità più del movimento, la solitudine della barca nella quiete immobile del mare che specchia l’egotismo nella centralità di se stessi con se stessi.
Il racconto: un ragazzo dall’improbabile nome vive la fortuna di una educazione aperta al tutto e quindi allo scetticismo, ma lo scetticismo non è un valore dell’adolescenza che chiede verità e sicurezza. Eppure è lui per primo che razionalizza l’impossibile infinito del pi greco. Il fato, direi, lo costringe ad una prova estrema e lui razionalizza di nuovo, ossia attraverso il medium della narrazione conserva il suo equilibrio e sopravvive. Perchè ciò che affronta è la violenza dentro e fuori di sè, il dolore, la solitudine assoluta, la natura intesa come ciò che non si può gestire, ma con cui si può convivere, non si può addomesticare, ma addestrare insomma, la bellezza cruda e senza difese. Un inno al potere della parola e alla forza dell’affabulazione che piega il reale, che costruisce il reale e l’immaginario.
Bello, freddo, senza punte di profondità, decisamente non memorabile, convenzionale.

Anche questo film conferma una mia radicata idea: il 3d è funzionale ai documentari e a poco altro, non c’è nulla di veramente ben reso come la natura con questa nuova tecnica

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