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Visitor Q

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21 Agosto 2013 in Visitor Q

Visitor Q
di Takashi Miike

Il film si apre con un padre di famiglia che va a letto con una prostituta. La prostituta è sua figlia.
Allucinante eh ? Siamo appena all’inizio.
Si cambia scenario, c’è un bambino che massacra di botte la madre ma viene massacrato a sua volta da dei piccoli criminali (avete notato come la parola “bullismo” sia un tantino abusata ? Questi ragazzi distruggono la casa della famiglia in questione con dei fuochi d’artificio tanto potenti quanto le granate. Bulli un ca**o quindi, veri e propri figli di puttana).
Tornando al punto, c’è una famiglia problematica, sull’orlo dell’esaurimento, in procinto dell’ ‘autodistruzione e riceve la visita di un personaggio misterioso, ovvero il Visitor Q del titolo che la riporterà sulla retta via.
Ora, l’idea è figa ma per quale motivo devi rendermi gratuitamente pornografico il tutto ? Vada per la crudezza delle immagini, vada per il padre che si bomba la figlia ma era sinceramente necessaria la parte dove ci si tromba una morta ?
Capite ? UNO CHE SI TROMBA UNA MORTA.
E poi questa nel post-mortem si libera, nel senso che defeca. Non era abbastanza la scena dove sono strapazzati dei capezzoli dai quali esce del latte ?

Esagerato.
Miike certe volte mi fa inca**are parecchio, forse è un problema mio, non lo nego ma c’è modo e modo di trattare un argomento.
Si passa dal ridere al disgusto in 10 secondi.
Da notare come in una scena ci sia la giraffa pendente.

-DonMax-

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20 Dicembre 2012 in Visitor Q

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sono molto tentato dal dire che fosse una versione moderna di Mary Poppins ma mi tratterrò. Nella cornice di una tradizionale famiglia in disfacimento, dove il padre è un giornalista sfigato, la madre si droga e si prostituisce, il figlio subisce angherie dai bulli e picchia la madre e la figlia si prostituisce, compare un misterioso visitatore che inizia, senza tante spiegazioni, a viver con loro. Armato di sassi che da in testa al povero padre, accende, aiuta e accompagna le dinamiche che porteranno a soluzioni finali.
Per presentare questo film è arrivato l’ennesimo dandy, mingherlino, camiciazza nera e tatuaggi che ruggivano per uscire dal petto. Praticamente uno dei Bluvertigo ecco, ed era un prof di estetica dell’immagine.
Qui abbiamo incesto, necrofilia, coprofilia, tutto, una specie di catalogo. Il padre rimarrà incastrato nella vagina del cadavere della sua amante mentre cerca di stuprarlo prima di farla a pezzi :/ e allora verrà messo in una vasca con olio e aceto per disincastrarlo, anche se la soluzione sarà l’eroina.
Purtroppo di Miike ne ho visti solo un paio, e spiegare come il suo cinema sia a chi ne è a digiuno è abbastanza difficile. É un misto di esplosioni di violenza demenziale e sesso e perversioni più delle venature di poesia e critica sociale. Questo film in particolare è stato girato a bassissimo budget (70000 petroldollari) e ha nel mirino la società giapponese in quanto Grande Fratello in cui tutto è ripreso se non addirittura compiuto in funzione dell’esser ripreso. La soluzione sarà la madre, simbolo di fertilità a cui, come si deduce dalla locandina, tutta la famiglia finirà per aggrapparsi.
Ah, e non ho detto che quando si scopa la figlia lei era troppo figa ^_^

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