26 Settembre 2013 in Vidas Secas

Il neorealismo italiano attecchisce anche in Brasile, dove, insieme ad altre correnti, germoglierà fino a confluire nel Cinema Novo brasileiro e Nelson Pereira Dos Santos sarà uno dei profeti di maggior successo.
Questo film, terzo della sua filmografia dopo i pregevoli Rio, 40 gradi e Rio Zona Norte, narra del pellegrinaggio disperato di una famiglia brasiliana nella zona Nord-est del Paese.
La terra è secca, inadatta ad essere coltivata, ciò costringe la miserabile famigliola a peregrinare senza metà, nè speranza, in cerca di un lavoro per il capofamiglia Fabiano che dovrà districarsi tra stenti ed umiliazioni per consentire la sopravvivenza della propria famiglia.
Fabiano è un uomo ingenuo che subisce continuamente soprusi da parte del padrone e delle autorità, poco furbo e troppo poco istruito per poter uscire da quella che appare la sua naturale collocazione sociale.
Opera arida in tutto e per tutto, dove si possono riscontrare anche elementi innestati, come il continuo rivolgere la telecamera al cielo, la ricerca della luce e del Creatore.
Film tratto da un romanzo di Graciliano Ramos (scritto 30anni prima, eppure contemporaneo a causa delle incapacità governative) riceverà vasti consensi nelle platee internazionali anche grazie alla partecipazione al Festival di Cannes del 1964.

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