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Vero come la finzione

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Nel cuore, nella mente, ovunque. / 21 Gennaio 2016 in Vero come la finzione

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Credo che, dopo averlo visto una quindicina di volte e imparato ogni battuta a memoria, sono pronto per recensire questa pellicola, della quale mi sono innamorato da quando nel lontano 2010 la beccai in tv per puro caso.

Senza girare intorno alla trama, posso affermare che il motivo principale per cui amo questo film è che dopo tanti anni che lo rivedo non so ancora da che parte stare. La vita di una singola persona trasformata in poesia che ha senso di esistere solo se tale persona sta per morire ha lo stesso valore se la morte alla fine non giunge? E la poesia svanisce? Ma soprattutto, è più importante la vita in sé o la poesia che essa produce?
Questi dubbi possono essere incarnati da quello che è uno dei personaggi più enigmatici del film: il professor Jules Hilbert, interpretato da Dustin Hoffman (che, appunto, devo ancora decidere se mi piaccia o meno).
L’ispettore fiscale che inizia a vivere sapendo di star per morire e si innamora di una giovane pasticcera anarchica, la scrittrice cinica che alla fine mostra un lato di umanità a discapito della sua opera più importante, la scenografia, la colonna sonora, tutto costituisce un ambiente dalla quale è difficile staccarsi. Da vedere, rivedere, e rivedere.

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Affascinante / 21 Luglio 2014 in Vero come la finzione

Secondo mio modesto parere, credo che questo sia uno dei miglior film in cui abbia recitato Will Ferrell (credo che egli sia molto sottovalutato). Lo adoro già nelle commedie comiche, però credo che questo film abbia dato un tocco diverso alla sua filmografia, o almeno ad uno spettatore che segue le sue commedie come me. La sua interpretazione mi ha molto affascinato. Sulla Thompson solo una parola; eccelsa. La morale che lascia, diciamo che è già stata usata da numerosissimi film, ovvero quella di vivere la vita seguendo le proprie passione, e non essere ossessionati dalla perfezione, ma questo film lo fa in una maniera totalmente diversa, ed è proprio questo che mia ha colpito. Credo che un 8 sia più che giusto.

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24 Marzo 2012 in Vero come la finzione

Per quanto l’idea di una persona che, suo malgrado, si ritrova improvvisamente a vivere la trama di un romanzo possa essere intrigante, il modo in cui è stata realizzata non mi ha convinto affatto.
Sarà che trovo insopportabile Will Ferrell… proprio in senso fisico…
Come sempre grandissima Emma Thompson, nei panni delle nevrotiche è proprio eccezionale.

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Piacevole / 4 Dicembre 2011 in Vero come la finzione

Mi è piaciuto: è leggero il giusto, curioso e senza strilli. Cito da IMDb un aneddoto: “Durante le riprese, Will Ferrell indossava un auricolare con cui ascoltava la voce fuori campo di Emma Thompson, per far sì che gli altri attori che recitavano con lui reagissero in modo più naturale alle battute apparentemente illogiche di Ferrell “.
http://www.imdb.com/title/tt0420223/trivia

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23 Settembre 2011 in Vero come la finzione

(In realtà, sette stelline e mezza)

Una storia originale, surreale quanto un romanzo di Bulgakov, con richiami pirandelliani: credo che avrebbe potuta dirigerla con bei risultati un certo Gondry.

Una volta tanto, Ferrell non fa lo scemo e, come tenta di dimostrare Jim Carrey da un po’, ribadisce che, quando il plot funziona, non si campa di sole smorfie.
La Gyllenhaal non mi ha convinta (gira a vuoto nella pasticceria), la Thompson gigioneggia un po’ troppo ma ha classe. Dustin Hoffman pare a suo agio nel ruolo dell’eccentrico esperto di letteratura (“Lei è un re? Re di qualcosa, re degli gnomi, non so…”).

Bella fotografia, pulita ed asettica, che evidenzia lo stato di chirurgica alienazione del protagonista.
Credo che lo scenografo, poi, sia appassionato delle forme architettoniche alla Mies Van der Rohe: edifici in cui acciaio, vetro e, soprattutto, cemento armato delimitano con forza spazi interni lineari e spesso scabri.
Da notare che gli unici manufatti curvi in cui si muove Harold sono quelli dell’appartamento del suo collega/amico e del forno di Miss Pascal: si tratta delle persone a lui più vicine ed è curioso che l’affetto sia veicolato da forme sinuose, benché composte da materiali duri come il calcestruzzo o la pietra.

Interessante colonna sonora indie, con Spoon protagonisti.

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Ed ecco a voi un film geniale / 26 Aprile 2011 in Vero come la finzione

“Questa è la storia di Harold Crick…e del suo orologio da polso. Harold Crick era un uomo di numeri, di calcoli infiniti e di pochissime parole. E il suo orologio ne diceva ancor meno” ma soprattutto, aggiungo io, questa è una storia d’amore ed un inno alla vita.

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