28 Marzo 2013
Mi hanno detto che il libro è molto bello. Che i personaggi sono ben definiti e la storia è toccante.
Lo spero bene. Perchè il film non ha nulla di tutto questo: è una pellicola superficiale, con protagonista una coppia poco matura e troppo stereotipata (lui, in particolar modo è rimasto abbarbicato a personaggi tipo il McCandless di Into the wild che, personalmente, avevo già trovato poco allettante allora e che non è nelle mie corde neppure adesso). Fare un figlio per legare a sè qualcuno e imperniare su questo concetto di “amore” un film è una motivazione frivola. I figli dovrebbero cementare i rapporti non essere pensati per possedere l’altro/a.
Inoltre, il ragazzo da cui prende il titolo il film assomiglia un pò troppo al vero padre (Castellitto) quando deve interpretare una parte molto lontana da questa realtà. Un pò troppo made in family…
“Mi hanno detto che il libro è molto bello.”
Evidentemente non ti hanno detto che è della Mazzantini.
😀
(personalmente, la premiata ditta Castellitto-Mazzantini non mi piace. E neanche la Castellitto-Castellitto, intravista ne La bellezza del somaro)
Castellitto non mi è mai piaciuto…e da oggi sono fermamente convinto che suo figlio sia pure peggio…ho voluton provare a fare fiducia alla Mazzantini, pensando che la storia avesse un suo quid di interessante. Non ce l’ha…e la scelta degli attori peggiora il tutto (Emile Hirsch mi sta sulle balle come il figlio di Castellitto)…;-)
Ti dirò: Castellitto, di fondo, mi piace, ma, sempre più spesso, straborda, esagera, e quando fa così non lo gradisco granché. La Mazzantini mi sta un po’ sull’anima, da quando lessi su un magazine del Corriere la sua rilettura de Il Re Leone della Disney, poi lessi Non ti muovere e… ciao. Il figlio non mi dice una benemerita cippa, per cui…
Ragazzi, mi unisco al coro e… affondo la lama: diciamolo, Castellitto mi repelle epidermicamente; ne consegue che sono decisamente prevenuta davanti ai suoi film; poi mi capita di cedere qua e là, ma di solito mi pento (come in “Non ti muovere”, brutto film, brutto libro). Ergo: questo film non lo vedrò nemmeno se mi pagano il biglietto (ma tanto ce lo propineranno via Rai). Devo dire che mi aveva già convinto a desistere il trailer, sbirciato appena finito il libro. Sono fuggita inorridita temendo anche che mi “rovinasse” il gusto (anche “visivo” dell’immaginazione) che mi aveva lasciato il libro, che mi è decisamente piaciuto, anche se come ho recentemente scritto altrove la Mazzantini migliore rimane quella di Manola e de Il Catino di Zinco… ben prima ahimè del grande successo (come al solito)… chissà se anche prima di Castellitto ;-|