Recensione su Velvet Buzzsaw

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Velvet Buzzsaw
Regia:

L’arte è pericolosa / 2 Febbraio 2019 in Velvet Buzzsaw

Velvet Buzzsaw è un film originale Netflix che, dopo l’ottima esperienza de Lo sciacallo (Nightcrawler), riunisce il regista e sceneggiatore Dan Gilroy all’attore Jake Gyllenhaal.
Nel cast, anche la compagna di Gilroy, Rene Russo, e, poi, Toni Collette, John Malkovich, Tom Sturridge, Billy Magnussen e Natalia Dyer.

Il film di Gilroy prova a parlare di arte (della “pericolosità dell’arte”), vita e rappresentazione, usando i meccanismi narrativi dell’horror-thriller in maniera non troppo dissimile da quanto fatto ne Lo sciacallo. Ma, se nel suo primo film da regista, l’analisi critica dell’autore a una mediocre smania di affermazione personale aveva un’efficacia narrativa ed estetica davvero molto convincente, qui Gilroy non centra l’obiettivo, confezionando un film che, pur sottendendo una certa vena sardonica, non funziona né come horror, né come critica grottesca al mondo dell’Arte, un universo che sembra aver perso la spinta alla ricerca del bello in favore di un mecenatismo sterile.

In questo senso, un film come The Square di Ruben Östlund è capace di essere decisamente molto più perturbante di Velvet Buzzsaw. In tempi recenti, anche Tom Ford con Animali notturni è stato in grado di concepire un racconto cinematografico più compiuto e visivamente molto maturo praticamente sugli stessi argomenti (ironia della sorte o calcolo? Qui e là, nel cast, ci sono ancora Gyllenhaal e Zawe Ashton. E, oh oh oh, gli occhiali indossati da Gyllenhaal/Morf sono proprio un modello firmato da Ford).

Velvet Buzzsaw è un film superficiale che non sa sfruttare nessuna delle potenzialità a propria disposizione, a partire dal cast notevole. Banalmente, perfino l’affascinante titolo e l’apparente centralità del personaggio di Rhodora (la Russo) non trovano corretta collocazione.
Nuova delusione Netflix.

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