Un omaggio al cinema degli esordi firmato Peter Bogdanovich / 16 Ottobre 2016 in Vecchia America

Bellissima, esilarante ricostruzione del cinema degli esordi (siamo nei primi anni Dieci), quando i Nickelodeon (che danno il titolo originale alla pellicola), i cinema popolari con biglietto da 5 centesimi, spopolavano in tutti gli Stati Uniti, rendendo necessaria una produzione elefantiaca di pellicole da gettare in pasto ad un pubblico desideroso di continue novità.
Ecco così che registi e sceneggiatori improvvisati, magari ex attori (o addirittura ex avvocati, come il protagonista Leo Harrigan), venivano assoldati dai produttori affinché si facessero venire delle idee e, soprattutto, le mettessero in pratica fissandole su cellulosa.
Ma sono anche gli anni della guerra – nella quale non mancavano di certo i colpi bassi – tra l’oligopolio capitanato da Edison e Dickson e i produttori indipendenti.
Bogdanovich è il grande nostalgico della New Hollywood e in questa pellicola permette allo spettatore di calarsi pienamente in quell’epoca post-pionieristica, con uno humour derivante anche, ma non soltanto, dai molti richiami allo slapstick che della cinematografia dell’epoca del muto fu un ingrediente essenziale.
Ancora una volta – dopo Paper Moon – il regista si affida alla coppia Ryan e Tatum O’Neal (padre e figlia nella vita reale, ma questa volta non nella finzione), affiancati da Burt Reynolds e dalla bellissima meteora Jane Hitchcock, che tornò subito alla carriera di modella delusa dall’insuccesso del suo esordio.
Chiude il film un omaggio al padre del cinema americano David Wark Griffith e al suo capolavoro Nascita di una Nazione (quando ancora si chiamava The Clansman):
Non c’e altro da fare. Il più bel film che mai sarà fatto è stato già fatto.
Vecchia America è sicuramente un film di nicchia, per cinefili incalliti i quali difficilmente resteranno delusi da questo prezioso omaggio che Bogdanovich ha fatto alla storia della Settima arte.

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