La violenta assenza del colore. / 24 Marzo 2014 in Van Gogh

Resnais dirige un documentario vincitore dell’Oscar per il miglior commento, curato dal critico d’arte Gaston Diehl e dal regista Robert Hessens.
Tecnicamente, l’esperimento è notevole, perché i dipinti di Van Gogh sono, qui, puro materiale narrativo: si tratta di fotogrammi statici che illustrano, però dinamicamente, grazie a precisi accorgimenti registici e di montaggio consistenti in zoomate, carrellate, ingrandimenti, dissolvenze, richiami e sovrapposizioni, la vicenda con un realismo altrimenti sconosciuto alla mera ricostruzione di luoghi e situazioni.
I dipinti, in questo caso, sono documenti, nel senso letterale del termine e la loro valenza narrativa assume una sorta di drammatica potenza grazie al prezioso accompagnamento musicale di Jacques Besse.

Purtroppo, questo ardito e pregevole cortometraggio ha un grosso limite: è stato girato in bianco e nero. Van Gogh era (è) colore. E’ impensabile concepire la sua pittura senza i colori delle sue tele, reali o trascesi che fossero.

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