Tre cuori in inverno / 22 Luglio 2013 in Uzak Ihtimal

“Musa, dopo la solita preghiera dell’alba, si mise a sedere su una panchina di fronte al mare placido. La monotona bellezza dello scenario lo turbava. Gente che camminava senza fretta, gabbiani che volavano alti, barche all’orizzonte. Sempre la stessa storia. Forse, però, oggi passerà Clara. Forse lo guarderà negli occhi, forse scambieranno qualche parola, forse riusciranno a sciogliere quel coagulo di incomunicabilità che li blocca, forse Musa troverà il coraggio. Forse.
L’attrazione reciproca è quasi sempre un mistero, non certo un capriccio o un impulso genetico. Talvolta la scintilla non si accende, purtroppo. Ma Clara era ormai diventata la sua ossessione, che gli si insinuava nella mente nei momenti più impensati senza avvertire e sempre più spesso. Qualcosa doveva pur fare. Ma cosa? L’incontro di due anime congelate più di un iceberg non può produrre. Destinato alla deriva.”
Possono tre persone religiose, legate alla propria interiorità e al loro Dio, sciogliere i propri cuori, aprirsi al mondo e ai sentimenti? Può succedere, ma solo se si trova il coraggio di aprirsi, di rivelarsi, di concedersi all’altro. Più spesso capita di intravedere qualche spaccatura in questo blocco ghiacciato, che una nuova ondata di freddo però risanerà.
Un film delicato, intimista, sussurrato, che cerca di esplorare le pieghe più profonde dell’animo, rimanendo però alla superficie.
qui la “colonna sonora”.

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