Un'ottima annata - A Good Year

La pellicola non convince sotto nessun punto di vista. Alla narrazione manca il mordente fin da subito. Non si riesce a provare empatia per nessun personaggio. Il broker spietato interpretato da Crowe che dall’essere una sorta di Lupo di Wall Street si riscopre amante della vita e dei piccoli piaceri dopo qualche giorno di campagna? Ma chi ci crede? Neanche un Don Matteo lo prenderebbe sul serio. Doppiato, a mio avviso, da cani. I dialoghi sembrano scritti dagli sceneggiatori delle serie TV Rai.
Ho faticato ad arrivare alla fine. Una ciofeca.

Un insolito script per Ridley Scott, che confeziona un film piacevole, leggero, profondo anche se prevedibile. Me lo aspettavo più pretenzioso, ma comunque gradevole vedere Crowe al di fuori dei soliti panni da macho. Una scena che mi ha toccato molto: mentre Skinner torna indietro per fare le foto prima della vendita…e tra uno scatto e l’altro, i ricordi raffiorano inaspettati e piacevoli da fargli venire gli occhi lucidi di lacrime. Dolce e romantico. Da serata intima.

Carino, semplice, forse banale e prevedibile fin dal primo momento; andiamo, tutti sapevano che alla fine avrebbe mollato tutto per il grande amore conosciuto da bimbo e mai più incontrato! Addirittura ricordava le parole francesi sussurrate all’orecchio D: Io che ho fatto tre anni di francese -oramai più che rimosso- non sarei mai riuscita a ricordare dopo un minuto quelle tre quattro frasette, immaginiamo dopo più di vent’anni!
Per il resto, la storia è ok, la recitazione anche, le immagini spesso stupefacenti nella loro semplicità… e poi Russel Crow è sempre una visione.
Come poter dare meno di sei?
PS: non sembra anche a voi che l’immagine del film qui sul sito, non quella di copertina ma quella in alto, stretta e lunga, per come tagliata, assomigli incredibilmente a quella dei vampiretti di Twilight quando sono stesi sul prato?
Non chiedetemi come faccia a ricordarmi di quell’immagine, non lo so neanche io.