Recensione su Unbreakable - Il predestinato

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28 Luglio 2013

Shamalyan con “Il sesto senso” ci aveva fatti tutti gridare al miracolo, abbiamo tutti creduto di aver trovato un nuovo talento visionario e invece si è rivelato soltanto un buon regista con qualche idea buona che ripete ormai come una noiosa cantilena da anni, se “il Sesto senso” era stato sbalorditivo, sconvolgente, per certi aspetti surreale(almeno per me), questo suo secondo film l’ho trovato noioso, ripetitivo e tirato per i capelli, soprattutto nel finale.
Senza alcun dubbio il talento del regista indiano si nota a ogni sequenza, i temi a lui tanto amati sono piu’ che riconoscibili(la linea di separazione tra la vita e la morte, il fascino della filosofia e del metafisico, la paura dell’ignoto), ma alla fine il risultato non è ciò che speravo o, perlomeno, mi aspettavo, le mie aalte aspettative(quando ho davanti questo regista mi aspetto sempre molto) sono state ancora una volta deluse.
Per me un’altra occasione sprecata per Shamalyan, ripetere un successo(e soprattutto riproporre un’idea originale che tanto sappiamo già tutti come va a finire) è un’impresa assurda e disperata e forse Shamalyan è ora che comincia a capirlo…lo abbiamo capito tutti che è bravo, che anche lui è dotato di un buon talento visionario, non ha bisogno di dimostrarcelo ancora una volta con il solito film con le solite tematiche, basta.

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