Recensione su Un giorno speciale

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Alla ricerca dell’innocenza e della purezza perdute / 27 Aprile 2013 in Un giorno speciale

Poche le imperfezioni in questo piccolo grande film: Un Giorno Speciale si può considerare una delle poche boccate d’ossigeno che il cinema italiano ha preso negli ultimi anni; soprattutto quel cinema italiano che si dedica al racconto dei giovani d’oggi. Lontano anni luce dalle banali e forzate storie tratte dai “romanzi” di Federico Moccia o improntate al racconto delle notti prima degli esami e simili, il film di Francesca Comencini si staglia con delicata grazia come un piccolo capolavoro indipendente quasi del tutto retto dalle interpretazioni del giovane, talentuoso e promettente (soprattutto nello scegliere i ruoli da interpretare) Filippo Scicchitano, alla sua seconda prova d’attore, e dell’altrettanto giovane Giulia Valentini, qui all’esordio.
I due ci offrono un bellissimo affresco di Marco e Gina, ragazzi come loro, intrappolati nelle insicurezze tipiche della loro età e in quella che è la triste (e purtroppo vera) realtà della società in cui viviamo e con cui anche loro adesso sono chiamati a fare i conti. Entrambi si dichiarano grati per gli obiettivi che hanno raggiunto o che stanno raggiungendo, soprattutto al fine di non deludere le aspettative e i sacrifici delle rispettive famiglie, ma la loro frustrazione è lampante.
Un Giorno Speciale è una riflessione sulla giovinezza con tutte le debolezze e l’ingenuità che essa comporta, ma è anche, in qualche modo, attraverso il personaggio di Gina, una riflessione su quella che è la bellezza e la femminilità al giorno d’oggi. Un Giorno Speciale è un giorno alla ricerca di quell’innocenza e di quella purezza perdute, è un giorno in cui ci si chiede se non è ormai troppo tardi, se è davvero questa la vita che ci è stata promessa e che vogliamo, se non si può ancora fare qualcosa per rimediare, per tornare a godere della propria età, per tornare a sperare in un presente e in un futuro migliori.

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