Un Amore di Gioventù

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Un Amore di Gioventù

Camille e Sullivan sono giovani e si amano. Ma ognuno lo fa a modo suo con esigenze diverse: Camille è possessiva e vorrebbe il suo fidanzato tutto per sé, Sullivan, invece, ha già progettato un lungo viaggio in America latina. Questa lontananza forzata metterà fine al loro amore?
lithops ha scritto questa trama

Titolo Originale: Un amour de jeunesse
Attori principali: Lola Créton, Sebastian Urzendowsky, Valérie Bonneton, Magne-Håvard Brekke, Serge Renko, Özay Fecht, Max Ricat, Louis Dunbar, Philippe Paimblanc, Patrice Movermann, Arnaud Azoulay, Amélie Robin, Justine Dhouailly, Charlotte Faivre, François Buot, Elisabeth Guill, Marie-Hélène Peyrat, Guy-Patrick Sainderichin, Grégoire Strecker, Jean-Paul Dubois, Éric Fraticelli, Frédéric Liévain, Meinhard St. John, Mostra tutti

Regia: Mia Hansen-Løve
Sceneggiatura/Autore: Mia Hansen-Løve
Fotografia: Stéphane Fontaine
Costumi: Bethsabée Dreyfus
Produttore: David Thion, Philippe Martin, Gerhard Meixner, Géraldine Michelot, Roman Paul
Produzione: Francia, Germania
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 108 minuti

Dove vedere in streaming Un Amore di Gioventù

Palle su misura / 22 Novembre 2012 in Un Amore di Gioventù

Per tanti (una maggioranza bulgara) i film francesi sono pallosi, perché raccontano storie spesso minimali, inoltrandosi nella psiche dei personaggi, cogliendo finezze psicologiche a tutto discapito della spettacolarità del film. Solo i francesi (o i giapponesi,a loro modo) possono fare un film sulla difficoltà di scegliere le vacanze (Il raggio verde) o sull’importanza di tagliarsi i baffi (Le moustache).
Quando un regista riesce con uno sguardo quasi antropologico ad indagare la natura dei suoi personaggi, come nel caso di questo film, ha compiuto una specie di miracolo ed il film, per me, risulta emozionante. Cosa che non posso dire per la quasi totalità dei film americani, con uomini ragno, pipistrelli e super eroi vari, perché mi causano letargia e non riesco mai ad arrivare ai titoli di coda.

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20 Ottobre 2012 in Un Amore di Gioventù

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

lei: com’è?
io: un film francese
lei: in che senso?
io: un film francese… ‘na palla alla francese.
Prendete q.b. di citazioni registiche stile nuovelle vague (stile Rohmer) un chilo di roba stile Techine o Assayas (di cui la regista è la compagna. Ma va la!), mezzo chilo di erba al vento e paesaggi agresti, due cartelli di fiumi (Senna e Loira, si vede che alla regista piace la toponomastica), una protagonista così antipatica che si merita di essere mollata per ben due volte dallo stesso ragazzo, un finale che, come al solito, non capisci e, ingrediente segreto che rende il film vedibile per cinque minuti, una dissertazione architettonica sul concetto di “barlume” in un edificio. Cottura lenta (dello spettatore) per 110 minuti, otterrete ‘na bella palla francese.

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20 Luglio 2012 in Un Amore di Gioventù

Interessante l’idea di rendere la crescita di una persona attraverso la capacità di confrontarsi con lo stesso dolore. Travolta emotivamente dall’adolescenza Camille sente in maniera assoluta, è innamorata e, presa dai sentimenti dell’età che non ammettono medietà né compromessi, vive in maniera totalitaria (ed effimera diremo noi) il suo amore per Sullivan, probabilmente colpita da bovarismo (ammanta gli incontri con il suo ragazzo di forbite citazioni letterarie quasi a rappresentare un irretimento immaginifico e non completamente reale). E la fine di quell’amore sfiorerà il dramma, la sua vita si blocca, il suo tutto sparisce. La Love argutamente non spiega oltre, non c’è molto da spiegare, il male d’amore è forte, doloroso, non verbalizzabile, muto, chiuso, isola e blocca la persona, la spegne. Mi è piaciuta la mancanza di scene madri, ci sono tante lacrime, tanto silenzio e i gesti, per quanto forti, sono non urlati.
Camille cresce e nel crescere esce fuori dalla bolla dell’immaginario scegliendo un’arte utile, un mestiere che non può essere lasciato al puro vezzo istrionico, ma deve integrarsi con l’ambiente, le persone, il mondo. Camille quindi impara attraverso i suoi studi e il suo lavoro il senso del compromesso (in senso positivo), quasi lo stare al mondo. Instaura un nuovo legame, nutre le sue passioni attraverso questo nuovo uomo. E quando si dovrà confrontare ancora una volta con l’irrazionalità del suo primo amore sceglierà di viverlo sì, ma non di annullarvisi.
Il film è delicato, ma molto realistico, per quanto sia una storia molto prevedibile (l’amore tiepido di Sullivan è subito percepibile, il futuro opposto dei due giovani è leggibile fin dall’inizio, la mancanza di condivisione fra i due ragazzi e le stesse sensibilità fra Camille e il suo compagno sono immediatamente chiare) in fondo racconta l’intangibilità della passione inspiegabile e la concretezza della vita.
Forse alcune scene sono un po’ scontate, i due ex che vanno al cinema non trovando nulla in comune contrapposto alle scorribande per musei fra lei e il suo nuovo compagno, ma ciò che è reso molto ben è il gioco dell’età, la spensieratezza (che diviene cupezza) dell’amore adolescenziale che si ciba di corse, passeggiate, del vuoto di vite ancora non formate; l’età adulta fatta di indipendenza, lavoro, traslochi, maternità, di personalità e individualità che si confrontano.

Perché la protagonista praticamente mai indossa il reggiseno?

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