I’m gettin’ home to my fucking dog / 14 Giugno 2021 in Due estranei

Questo cortometraggio è stato girato nel 2020 vincendo come miglior cortometraggio l’Oscar del 2021.
E’ un loop temporale dove Carter, grafico fumettista afroamericano, dopo una notte di sesso con una ragazza appena conosciuta, al suo risveglio la mattina seguente cerca di tornare a casa per dare da mangiare al suo cane ma per un evento assurdo non ci riuscirà. E si risveglierà nuovamente nel letto di Perri, la ragazza appena conosciuta. E ripeterà questa situazione tantissime volte cercando di cambiare gli eventi ma non riuscendo mai a venirne fuori.
Visibile tramite #Netflix, questo corto è molto interessante e importante da vedere. Quando gli eventi assurdi causano disgrazie. Ci sono diversi riferimenti agli episodi di violenza che in questi anni gli USA ci hanno purtroppo regalato; la prima morte di Carter ricalca gli omicidi di Eric Garner (luglio 2014) e di George Floyd (maggio 2020), avvenuti per mano di alcuni poliziotti, citando la frase detta da entrambi prima di morire:
“I CAN’T BREATHE!”.
Questo film sembrerebbe un messaggio quasi a dire
“Ragazzi! Da questa situazione non se ne esce!”
ed invece la speranza di Carter è quel motivo per non mollare:
“’Cause it don’t matter how long it takes
or how many times it takes
one way or another
I’m gettin’ home to my fucking dog”.
Le cose possono cambiare.
DEVONO! ?
Ad maiora! ?
#filmaximo

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