4 Recensioni su

Tutto su mia madre

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Troppo bello…. / 3 Dicembre 2017 in Tutto su mia madre

il mio Almodovar preferito!
lacrime, lacrime lacrime…. bellissimo!

Tutto su mia madre / 18 Maggio 2012 in Tutto su mia madre

Diretto e scritto da Almodovar, che vinse il premio come miglior regia al festival di Cannes del 1999, “Tutto su mia madre” è un film con poca azione, ma nel quale emerge il grande spessore umano dei personaggi, tutte donne, raffigurate come esseri saggi, forti, segnate da esperienze dolorose, ma ben consapevoli del senso vero della vita. C’è Manuela, una madre che ha perduto il figlio in un incidente, quel figlio che aveva cresciuto da sola, una donna che lotta contro la tragedia e continua a vivere, ad aiutare gli altri. C’è Huma, un’attrice famosa, ma ormai stanca del successo che ha ottenuto. C’è Rosa, dipinta come un’anima candida, un personaggio toccante e ottimamente interpretato da Penelope Cruz. E c’è Agrado, l’amica di Manuela, il simbolo dell’annientamento del dolore, che vuole rendere “gradevole” la vita delle persone con cui entra in contatto (da qui il suo nome, Agrado). L’unico personaggio maschile, Lola, che però è un travestito, è presentato come un uomo vile, che ama ma non in maniera matura, che si rifiuta di fare i conti con le conseguenze delle sue stesse azioni.
Il clima che si respira in questa pellicola è insolito: c’è tristezza, malinconia, la solitudine di una madre che ha appena perso un figlio e di una ragazza (Rosa) che non ha un buon rapporto con sua madre; ma, al tempo stesso, c’è un’atmosfera rasserenante, persino scherzosa in certe situazioni.
Film davvero ben fatto.

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29 Aprile 2012 in Tutto su mia madre

Storia di vite complicate che si intrecciano; vengono raccontate vicende umane estreme ma il clima è insolito e rasserenante.
A momenti di forte intensità drammatica si alternano scene di ilarità senza che le due cose stridano.
Tutto è esagerato, ma, allo stesso tempo, tutto è possibile.
Non ci sono personaggi maschili di spessore: l’universo è quello femminile, la donna è rappresentata come un essere saggio, consapevole della vita. Il tema principale è la maternità, ma il concetto di donna-madre è visto come un obiettivo a cui tutti, sia uomini che donne, possono aspirare.
Di forte impatto il continuo parallelismo delle vicende dei personaggi con le scene dello spettacolo teatrale “un tram chiamato desiderio”.
Per quanto riguarda l’immagine, i colori utilizzati sono molto aspri e lucenti (blu, gialli e rossi intensi), riprendono alla perfezione l’atmosfera passionale, intensa quasi all’esagerazione.

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30 Settembre 2011 in Tutto su mia madre

Il film più conosciuto e, per certi aspetti, più celebrato dalla critica ed apprezzato dal pubblico di Almodovar.
Non è difficile capire perchè. C’è una storia incentrata sulla donna, sulle donne anzi, tre per essere precisi: una madre che dopo aver allevato un figlio da sola per 17 anni, se lo vede portar via all’improvviso, una giovane idealista, troppo coinvolta e legata alle persone che decide di aiutare e presto, a sua volta, madre di un figlio nato proprio dalla relazione con una di queste persone ed, infine, un’attrice lesbica, ormai insensibile al successo e molto più dipendente di quello che sembra.
Le esistenze di queste donne si concateneranno una con l’altra, fornendo a ciascuna, reciprocamente, quel qualcosa che nella vita manca e un motivo per andare avanti.
Gli uomini del film, in realtà sono donne, cioè sono transessuali o viados, descitti con ironica simpatia e tenerezza (Agrado è un personaggio divertentissimo) e sono le persone di cui si occupa la Rosa (Penelope Cruz) e che fanno parte del passato di Manuela (Cecilia Roth).
Lo sfondo è quello colorato di Barcellona e l’intreccio, arricchito da una lunga serie di personaggi spontanei e sinceri oltre ogni convenzione è avincente e paradossalmente realistico.
Insieme a “Volver” e “Parla con lei” è uno dei migliori che ho visto.

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