Non trovate che… / 24 Ottobre 2016 in Forza maggiore
… i protagonisti siano una versione scandinava di Stephen Dorff e Bridget Moynahan? Ma soprattutto, secondo voi, c’è un qualche significato simbolico nell’inserviente dell’hotel e nella discesa a piedi finale che io non ho saputo tradurre?
Recensione da Oscar (1)
Io l’ho interpretato così:
– l’inserviente è “l’altro” che guarda, il resto della società che si fa un’idea senza sapere e giudica;
– la discesa a piedi finale: Ebba ritiene di essere una persona razionale che pensa sia corretto fermare la corsa del pullman. In realtà, quello che la muove non è la razionalità ma una specie di lucidità generata dalla paura. La sua paura contagia anche gli altri passeggeri: la debolezza di Ebba (la paura) rivela quella delle altre persone. Non è il coraggio ad accomunarci, ma la paura. La paura di Ebba sembra coraggio, ma è solo paura, desiderio di mettersi in salvo. A differenza del marito in fuga dalla valanga, lei fa un’azione che coinvolge un intero gruppo, ma non è generosa, al contrario è molto egoista, sta pensando a sé e, forse, ai suoi figli (che gli altri passeggeri scendano o no dal mezzo non la riguarda). Il gruppo, a piedi, è formato da persone che, pur sembrando diverse, sono tutte uguali, cioè ugualmente paurose e deboli.