Turbo

Simpatico film d’animazione con una chiocciola che sogna la velocità.
L’inizio è carino con le ambizioni della lumaca da giardino che si scontrano con la realtà dove vive; accudendo un giardino insieme al fratello Chet e ad altre chiocciole, viene un pò sbeffeggiata per i suoi sogni ad occhi aperti.
Alcune scene simpatiche e divertenti nella prima parte; poi però nella seconda parte sembra di assistere a una rivisitazione di Cars, belle scene d’azione (Soprattutto nel circuito di Indianapolis) ma sa un pò di già visto.
Resta comunque un buon film d’animazione e intrattenimento ma non all’altezza dei titoli Pixar e anche di alcuni precedenti Dreamworks.

Un film che cerca di ricalcare la ricetta del successo di capolavori della Pixar quali Ratatouille (con cui ha in comune fin troppo nella trama, mancando di originalità) e Toy Story, senza ottenere successo.
Stupisce ricordare che la Dreamworks è la stessa che ha prodotto film d’animazione come Dragon Trainer e il più recente I Croods, entrambi di livello superiore a questo Turbo.
Turbo vuole intrattenere i più piccoli – i quali nella maggior parte dei casi apprezzano molto senza farsi problemi, realtà testata da me personalmente – lasciando passare un messaggio ormai trito e ritrito, e cioè che nessun sogno è troppo grande per poter essere realizzato, in maniera banale, monotona e noiosa.
La computer grafica è strepitosa, ma la sceneggiatura lascia alquanto a desiderare, contenendo gag random nemmeno troppo divertenti, personaggi dimenticabili e intramezzi noiosi, che hanno tutto l’aspetto di ”tappabuchi” per una storia che, altrimenti, non sarebbe arrivata all’ora e mezza di durata.
Peccato, oltre al guadagno stavolta si sarebbe potuto aspirare a qualcosa di più.