4 Recensioni su

Truman - Un vero amico è per sempre

/ 20157.138 voti
Truman - Un vero amico è per sempre
Regia:

Bello bello! / 29 Marzo 2022 in Truman - Un vero amico è per sempre

@stefania aveva ragione: questo film è davvero una chicca.
Un film silenzioso ma che fa molto rumore, pieno di parole anche se è poco parlato
Attori molto bravi, più di quelli del remake italiano (Giallini e Mastandrea, comunque bravi ma…).
Merita una visione davvero.
7,5/10

Bagaglio a mano illimitato / 13 Maggio 2016 in Truman - Un vero amico è per sempre

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il maggior pregio del film di Gay sta nel raccontare una vicenda dolorosa con un pragmatismo che, al cinema, credo di non aver mai incontrato finora (dalla regia, mi dicono che anche Le invasioni barbariche di Arcand è ugualmente pragmatico).
Fortunatamente, in questa pellicola non si assiste a particolari eroismi, a gesti eclatanti o a drammaticissime scene madri. Truman vive di piccoli grandi sussulti emotivi, mostrando quanto sia difficile abbandonare coscientemente la vita. Mi concedo una similitudine forzata dai numerosi spostamenti aerei che caratterizzano il film: il nostro bagaglio a mano, sulla Terra, è ingombrante, è fatto di tantissime persone, cose e animali e, più intimamente, di amici, amori e ricordi. Come distaccarsi da essi e come permettere che questo distacco sia il più indolore possibile, pur sapendo che non è umanamente possibile arginare la pena?

Tolta la parentesi tra l’amico Tomás e la cugina Paula, che mi sento di giustificare narrativamente solo fino ad un certo punto, il film è praticamente ineccepibile, retto da una coppia di attori, Cámara e Darín: con caratteristiche recitative diverse, rappresentano benissimo i due pesi della bilancia costituiti dai rispettivi personaggi.

Nota: ancora questi “sottotitoli” italiani acchiappa-non si sa bene quale pubblico… “Un vero amico è per sempre”: perché? 🙁

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E può scegliere l’urna con decorazioni floreali / 1 Maggio 2016 in Truman - Un vero amico è per sempre

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

C’è sto tizio spagnolo e calvo, Tomas, che parte dal Canadà e va a Madrid. A trovare Julian, suo amico di sempre, che vive solo con il cane Truman. No non la so la razza, maniaci. L’è’n can. O muore, piuttosto, perché ha un cancro – sempre ai film allegri finisco, giuro prossima volta mi guardo il panda – al cervello, glom, e insomma basta, ha combattuto tanto e non ne ha più voglia. Useless. Sta ancora quasi apparentemente bene, e con Julian si accingono a fare cose, risolvere situazioni. Prima di tutto che fare di Truman? Si tratta di uno di famiglia, affidarlo a una coppia di lesbochic con figli adottati? E la bara, e l’accompagnamento funerale per il musicale? Insieme proseguono, tappa dopo tappa, i giorni pieni di riflessioni e pensiero e momenti buffi, che scaturiscono da un vivo che si occupa della sua morte come ci si occuperebbe di un trasloco. Sì ok. Vanno ad Amsterdam dal figlio viziato, che studia lì e vive su una barca (“da giovani, si dorme-scopa-fuma e si ascolta musica tutto il giorno”, dice. Ah ma ca**o davvero? O_O). Nico (le fils) sta lì con una franco-cozza (francozza?) pazzesca, che sei ad Amsterdam perdiana e… bom. In generale il tocco è lieve, non c’è pietismo ma piuttosto il dolore della perdita che ognuno deve elaborare in anticipo, e conviverci; Julian è un fuckin guitto con gli occhi magnetici e la battuta iperbella e iperpronta sempre, che incarna la vita (e la morte) di ognuno come può. Tomas il contraltare, più riflessivo, e l’amicizia tra i due è una storia bella reciproco di riconoscimento, a fondo, e accettazione, di difetti e scelte dell’altro. Se vuoi morire, e me lo dici così, ok, muori. Quel che siamo stati e quel che siamo vale. E te lo tengo io sto ca**o di cane!

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La virtù della lealtà. / 29 Aprile 2016 in Truman - Un vero amico è per sempre

Mediante una narrazione autentica, particolare, sorretta da una sceneggiatura che ha il pregio, nonostante le tematiche affrontate, di non scadere nel mellifluo, o nel superficiale, Truman, piacevolissimo esempio di cinema spagnolo, riesce a colpire e a lasciare il segno. Questo grazie anche ( e soprattutto ) alle abilità dei suoi caratteristi ( Ricardo Darín e Javier Cámara ), veri mattatori dell’opera.
La pellicola di Cesc Gay sonda con estrema naturalezza l’animo umano, con le sue paure e le sue illusioni, incarnate in legami sempre più vicini ad ideali di amicizia e lealtà. La stessa che si riscontra in un amico lontano, ma vicino nel momento del bisogno, e in un cane, materializzazione dell’amore incondizionato.

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