Recensione su TRON: Legacy

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29 Anni dopo / 8 Aprile 2011 in TRON: Legacy

Sono passati 29 anni dal primo Tron e le differenze si vedono (soprattutto dal punto di vista delle evoluzioni tecnologiche). Curioso e interessante il fatto di girare in 2d le scene della realtà reale (Scusate il gioco di parole) e limitare il 3d alla realtà virtuale.Prima parte con un piccolo accenno ai fatti accaduti nel primo film e a quello che è successo dopo con la scomparsa di Kevin Flynn (Jeff Bridges come nel primo film); i riflettori si concentrano sul figlio, intepretato da Garrett Hedlund (era Patroclo in Troy), giovane ribelle sulla falsa riga di Kirk di Star Trek che prova a guastare i piani della Evron colosso informatico simile alla Microsoft (mentre Flynn era più legato all’idea di Open Source). Nella Evron adesso ritroviamo un Alan invecchiato e il figlio di Dillinger (un Cillian Murphy forse un pò sprecato visto l’esiguo ruolo) cui speravo venisse dedicato un pò più spazio. Come per il padre, anche Sam viene risucchiato nel mondo virtuale e deve affrontare un pò di giochi pericolosi ma avvincenti (la corsa delle moto di luce e Lancio del disco sono spettacolari) e verrà salvato per miracolo da una misteriosa ragazza Quorra (la bella Olivia Wilde), amica di Flynn padre. Il mondo virtuale è molto più popolato rispetto al suo predecessore e anche le macchine sono più evolute (anche se mi mancano i “carri armati” del primo). Troviamo inoltre personaggi ambigui come Castor (interpretato da Michael Sheen che ha dismesso i passi di Tony Blair) e la bella Beau Garrett. Nella seconda parte un pò meno azione e più dialoghi e sentimenti con il ritrovamento di padre e figlio; il programma Clu ha preso un pò troppo alla lettera le istruzioni del suo programmatore come spesso accade ai programmi informatici. Inoltre il mondo “virtuale” non gli basta e vorrebbe affacciarsi anche sul nostro mondo.Appropriata (anche se non vado pazzo) la colonna sonora dei Daft Punk che compaiono anche nelle scene nel bar con Castor.
Insomma spettacolare e avvicente la prima parte, un pò più introspettiva (anche se la parola è forse un pò esagerata in questo contesto) la seconda. Nel complesso giudizio ampiamente positivo; 3d appena accennato ma in qualche punto (soprattutto nei giochi) spettacolare.

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