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Trauma

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Thriller mediocre / 17 Luglio 2020 in Trauma

L’Argento di inizi anni 90 inizia a mostrare gli evidenti segni di inizio declino. Partendo dalla regia e concludendo con la recitazione: è un film mediocre. C’è spazio per lo stile visionario di Argento verso l’ultima parte, ma non basta. C’è da dire però che è superiore agli ultimi suoi 3 film.

Avevo altri ricordi….. / 5 Luglio 2020 in Trauma

E niente….
Forse il titolo del film è stato deciso dopo che il regista ha visto la figlia recitare…
Oppure è ispirato alla sensazione che ti lascia una volta finito!
Mi ricordavo che fosse l’ultimo film decente di Argento e invece…forse a 13 anni m’aveva colpito di più!
Perché l’unica cosa che m’ha colpito adesso è stata una botta tremenda di sonno, ma di quelle col russo!
Due palle, attori pessimo e la peggiore è sempre lei, Asia!
Brutto.
3.

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Adieu, Dario. / 7 Giugno 2020 in Trauma

Argento deve oramai rassegnarsi, gli anni ’70 sono finiti, mi dispiace per lui ma non siamo più nei suoi anni d’oro, ormai deve rassegnarsi lui ma dobbiamo farlo, purtroppo, anche noi, Argento è ormai deceduto, di quel regista brillante che ha incantato platee di spettatori amanti dell’horror negli anni’70-’80 con i suoi capolavori non è rimasto che un pallido fantasma, un clone impazzito che cerca in tutti i modi di imitarlo con risultati a dir poco catastrofici.
Tra tutte le orribili produzioni moderne(mi riferisco a “Il cartaio”, a “non ho sonno”, a “la sindrome di Sthendal”, a “il fantasma dell’opera”)Trauma è, in parte, l’unico salvabile, la trama in fondo non è poi così male, anche se mi sa di già visto(per alcuni tratti mi è sembrato di rivedere uno dei suoi maggiori successi, “Profondo Rosso”), la fotografia e gli effetti speciali sono più che buoni, il colpo di scena finale è da maestro(si vede che ancora non ha perso completamente la mano) ma ciò che fa abbassare notevolmente la media(e questo discorso vale anche per i film successivi) è la presenza di quella sciaquetta insopportabile e viziata di sua figlia Asia.
Non riesco proprio a capire cosa ci trovino in lei(solo agli americani poteva piacere questa), la trovo insopportabilmente inespressiva e patetica in ogni ruolo che interpreta(vi giuro che al milionesimo piagnucolio avevo voglia di fracassargli una sedia tra le gengive).
C’è da dire che il suo “compagno”, l’insulso e sconosciuto Christopher Rydell, non l’ha di certo aiutata ma sappiamo bene come la scelta degli attori sia sempre stato uno dei talloni d’Achille di questo regista ma la presenza della figlia nei suoi film da trent’anni a questa parte ha davvero rovinato quel poco di buono che ancora si poteva trovare nelle sue pellicole anche se, se devo essere sincera, il problema principale è da riscontrare in lui, nella sua totale assenza di personalità, quella personalità che un tempo lo aveva reso un grande nel suo genere.
Consigliato solo agli appassionati di questo regista, a quelli che ancora provano un moto di nostalgia nei suoi confronti, a quelli che ancora vorrebbero vederlo realizzare, almeno per una volta soltanto, un film come quelli che realizzava un tempo, ma sappiamo quanto ciò sia ormai impossibile, Argento è morto e dalla morte non si torna più indietro.
Adieu Dario e grazie per quello che ci hai dato in questi anni, ora faresti meglio a ritirarti, fallo per chi ti ha amato e ancora continua a farlo, non buttare anni di carriera nel water, tira fuori un pò di dignità e di amor proprio e soprattutto non far più recitare tua figlia, risparmiaci ancora quest’orrore.

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1 Dicembre 2013 in Trauma

Voto 5, facendo uno sforzo con l’ernia. Asia Argento pessima, sempre e comunque. La trama, a parte alcuni scadenti escamotage narrativi e l’insensatezza tipica dell’Argento senior che da questo film comincia a perdere colpi in maniera molto evidente, la trama dicevo non è malvagia; rifacendosi a quel gran film che è Profondo Rosso (bei tempi, quando Dario ragionava) seguiamo il tipico assassino psicopatico che si scoprirà avere, alla fine, le sue buone ragioni per avercela con gli assassinati. La storia d’amore tra i due protagonisti lascia il tempo che trova e si sviluppa senza ragionevolezza alcuna. Il sistema messo in atto dal killer è ingegnoso, forse pure troppo, ma di sicuro effetto. Solito colpo di scena finale che non dispiace. Qualche acrobazia della macchina da presa gradevole, gli ultimi guizzi di un regista un tempo degno di nota.

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