Recensione su Transcendence

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Debutto registico per il pupillo di Nolan / 11 Maggio 2014 in Transcendence

Può dirsi tutto sommato positivo il debutto alla regia di Wally Pfister. La tematica dell’uomo che compie il “salto” dalla condizione classica a quella più simile alla divinità grazie all’unione con la macchina ha il suo fascino, nonostante non brilli particolarmente per originalità (mi vengono alla mente pellicole di genere ben più riuscite, come ad esempio Ghost In The Shell) o per sviluppo (tutto si risolve col classico schema l’uomo-non-deve-superare-certi-confini-pena-la-perdita-della-sua-umanità, ma senza l’utilizzo di passaggi particolarmente riflessivi).
Una cosa che Pfister sembra aver ereditato da Nolan è la stessa capacità di quest’ultimo di prendere storie di una certa profondità tematica e “virarle” senza stonare verso un genere d’azione.
Passando agli interpreti, Johnny Depp l’ho trovato sostanzialmente anonimo nel suo ruolo. Invece ho apprezzato abbastanza Rebecca Hall, seppur senza spiccare particolarmente. Promosse anche le musiche di Mychael Danna.

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