Recensione su Trainspotting

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Per una volta… / 1 Giugno 2012 in Trainspotting

… preferisco essere lapidaria:
– tratto da un libro che il film non mi ha sollecitato alcuna voglia di leggere
– acclamato per motivi che mi rimangono misteriosi (il comportamento dei quattro è a dir poco irritante; forse voleva essere un film sulla stupidità? Del resto il presunto contrasto “inno alla mediocre normalità” vs “non vogliamo cascarci, quindi ci droghiamo” mi sembra di una puerilità e di una miopia allarmanti]
– se devo vedere un film (recente) sulla spirale della dipendenza non avrei alcun dubbio: Requiem for a Dream. Non c’è paragone.

3 commenti

  1. Notta / 21 Luglio 2012

    Io,che ho letto prima il libro e poi visto il film,posso dire che secondo me lo spirito del libro è stato un pochettino snaturato nel film.
    Detto questo,Trainspotting è quello che è semplicemente perchè NON è Requiem For A Dream.
    Tutti i film sulla droga o annessi tentano sempre di spiegare il disagio facendo apparire il drogato come disagiato. Qui invece abbiamo un film sulla droga allegrissimo,se vogliamo anche divertente,ma il disagio dei protagonisti,si percepisce lo stesso.
    Poi,son pareri.

    • alevenstre / 21 Agosto 2013

      Si, certo, infatti gli incubi di Renton durante l’astinenza sono proprio allegrissimi.. o la morte di Tommy, o la morte del bambino nella culla, certo certo.. allegrissimo..

  2. Samuele / 20 Agosto 2013

    Un commento non proprio cinematografico. Requiem for a dream è un film molto potente e ben fatto, ma costruito su un’idea di partenza direi astratta: la caduta vorticosa che ha inizio con il tentativo di realizzare determinati sogni. Welsh, da quel poco che posso capire di letteratura, non costruisce i propri libri in senso pedagogico o basandosi su idee filosofiche, o massime morali da sviluppare. Non è pedagogico né in positivo e Propositivo (ovviamente! tutti i suoi libri parlano di calcio, sesso, droga, violenza, etc.) né in senso negativo, mostrando i lati terrificanti di quei comportamenti. Welsh racconta quello che capisce alla perfezione, e ci riesce benissimo, infatti molte persone che cercano nei libri spunti per elevare il proprio spirito, beh, solitamente i libri di Welsh non riescono nemmeno a finirli e sentono il bisogno di manifestare tutta la loro indignazione. Sono storie enigmatiche come le vite delle persone che raccontano, non si capisce dove l’autore voglia arrivare, per questo i lettori restano sgomenti, cercando un messaggio che semplicemente non esiste.

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