Recensione su Torneranno i prati

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Congestionante / 10 Dicembre 2016 in Torneranno i prati

Il senso della misura di Olmi è pregevole: senza esasperazioni narrative, Torneranno i prati racconta un immenso dramma fatto di pura ansia e disillusione. La presenza incombente dell’ineluttabilità e della morte è davvero congestionante.

Peccato per la presenza di alcuni dettagli che, ai miei occhi, hanno inficiato la resa finale di un film così “importante”: in particolare, mi riferisco alla strana fotografia di Fabio Olmi, virata su una desaturazione che, pur esaltando le luci lunari e il nitore della neve nella notte, fa soggiacere il resto del girato a un incerto “quasi b/n” che rende l’intero contesto particolarmente artificioso. A questa sensazione di posticcio concorrono anche gli interpreti, professionisti e non, troppo meccanici nel recitare le proprie battute: mi rendo conto che si tratta di una sorta di astrazione, di un’impostazione teatrale, diciamo, ma l’effetto finale non è stato di mio gradimento, purtroppo.

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