Tolo Tolo

Non capisco cosa possa esserci di così divertente in questo film, a parte qualche battuta qua e la….
Mi è saputo stupido alla stregua di un cinepanettone Boldi-De Sica, mancavano corna, rutti e scorregge ed era uguale.
Poi tutta sta presa per il c**o sugli immigrati, sul fisco, sull’italia… che poi ci sta poco da ridere perchè é la verità!
Zalone non mi ha mai fatto ridere, ma ogni anno fa in film peggio del precedente.
Altro punto a sfavore: il 70% dei dialoghi dei film italiani non si capisce una mazza… poi ci lamentiamo dei doppiaggi…
3/10.

Credo che, con Tolo tolo, Checco Zalone (che, per firmare la sua prima regia cinematografica e la sceneggiatura, scritta a quattro mani con Paolo Virzì, usa il suo vero nome, Luca Medici) abbia raggiunto la quadra della sua comicità, facendo sentire in colpa chi ride alle battute e alle situazioni descritte nel film.

Tolo tolo parla al pubblico italiano di attualità stringente (in particolare, la questione dei migranti in arrivo in Europa, ma ci sono diversi micro argomenti a corollario del tema centrale), un po’ come il Guido di Benigni faceva con il figlioletto Giosué ne La vita è bella. Il dramma è visibile, è oggettivo, e Zalone, in realtà, non lo stempera, né lo irride, ma lo trasfigura in qualcosa di grottesco, conservandone tutta l’illogicità.
Così, tu guardi, ridi e, subito dopo, vorresti prenderti a schiaffi.

Simpatica e divertente commedia con Checco Zalone campione di incassi che potrebbe insidiare il record di “Quo vado” (anche se da qualche giorno ha rallentato il ritmo rispetto al film precedente).
Pierfrancesco “Checco” Zalone è un sognatore; in Puglia decide di aprire un locale di Sushi ma dopo appena un mese il locale deve chiudere costretto dai debiti e Checco deve rifugiarsi in Africa per potere scappare dai creditori.
Come nel film precedente pochi momenti di risate a crepapelle ma tanti momenti di sorrisi, in più il film tratta argomenti delicati con toni leggeri rievocando un po’ le vecchie commedie all’italiana. Ci sono anche alcuni momenti particolari come gli attacchi di fascismo che colpiscono ogni tanto Checco. Inoltre più stacchi musicali rispetto al suo solito; finale un po’ strano.

Divertente film dagli importantissimi contenuti. Non sono riuscito ad apprezzarlo nella parte “meta cinematografica” ma rimane un film comunque molto godibile e furbo (sopratutto). Con un mio caro amico abbiamo fatto un video che non è una semplice recensione ma anche un confronto con una persona che ha vissuto le stesse storie da migrante raccontate nel film. Parliamo di immigrazione, integrazione e contaminazione etnica. Per chiunque fosse interessato trovate il video qui: https://youtu.be/M8Kgu9h_oas