Nichilista, crudo, ipercinetico e serrato / 14 Aprile 2016 in Tokyo Fist

Pensate un attimo a Mi Fist dei Club Dogo e capirete titolo e copertina da dove arrivano.

Opera di uno dei più estremi autori orientali, ipercinetica, masochista, brutale sul tema dell’alienazione nelle metropoli, una perdita dell’integrità psichica rappresentata attraverso la violazione dell’integrità fisica operata con la violenza e l’uso di innesti artificiali, estranei al corpo.
Un tema carissimo al regista giapponese figlio di David Cronenberg.

Esplica molto bene la visione, tipica della sua filmografia, dell’ essere umano, rappresentato come un fragile guscio nelle cui viscere rimangono sopite tensioni imminenti all’esplosione e pronte a lacerarlo dall’interno.

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