Recensione su To Rome With Love

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Perché Woody? Perché? / 30 Aprile 2013 in To Rome With Love

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A solo un anno dal riuscito (ma non eccelso) “Midnight in Paris” Allen non perde tempo e gira in fretta e furia una nuova pellicola…
“To Rome with Love” è un film composto da quattro storie, non intrecciate tra loro, che si svolgono nella nostra tanto amata capitale. Premetto che non sono un amante dei film a episodi e a maggior ragione non sono un amante di Questo film a episodi. Quattro storie: due con spunti interessanti mentre le altre decisamente no…
L’episodio più riuscito è senza dubbio quello che vede protagonista proprio il regista nei panni di una sorta di produttore/talent scout che scopre di avere un consuocero titolare di pompe funebri particolarmente abile nell’arte del canto… Ciò che rende simpatica la storia è che questa abilità si manifesta solamente mentre canta sotto la doccia, libero da pensieri e preoccupazioni (un po come facciamo tutti allarmando il vicinato).
Degna di nota la storia interpretata da Alec Baldiwn alle prese con un sè stesso più giovane (Jesse Eisenberg). Baldwin è un architetto che ritorna dopo molti anni a Roma e ripercorre le tappe di un suo grande amore… Episodio che si perde dopo pochi minuti e portato troppo per le lunghe…
La terza vicenda si regge, o meglio si dovrebbe reggere, interamente sulla figura di Benigni, uomo qualsiasi, il quale diviene inspiegabilmente una celebrità, dopodiché la storia procede nel modo più scontato e banale possibile… L’episodio potrebbe durare tranquillamente 8 minuti e nessuno avrebbe trovato nulla da ridire ma Allen lo porta avanti fino allo sfinimento. Roberto Patrimonio Nazionale Benigni insufficiente… La forza di questo talento Made in Italy è proprio quella di essere Roberto Benigni. Basti pensare ai suoi film, i suoi personaggi sono sempre lui, se si deve vestire da qualcun altro perde la sua magia…
Il quarto episodio è una delle cose più agghiaccianti che il cinema degli ultimi dieci anni ci abbia donato (Deliranza a parte). Una storia vista e rivista recitata in maniera atroce da una mai così pessima Penelope Cruz e da un cast di (anche buoni) attori italiani che di certo non hanno approfittato dell’occasione di lavorare con uno dei più grandi registi della storia.
Tranne che per alcuni lavori eccelsi, come Io e Annie o Manhattan, il cinema di Allen non si è mai distinto per fotografia/regia; la forza dei suoi film è sempre stata nel genio di Woody, ma “To Rome with Love” è un completo fallimento anche dal punto di vista delle riprese… Non c’è un’inquadratura senza aste e microfoni in bella vista in ogni singola scena di ogni singolo episodio ma purtroppo non è questo il difetto principale… Il problema forse sta nell’aspettativa: se questo film non fosse firmato Woody Allen forse una sufficienza si riuscirebbe anche, con molta ma molta fatica, a dargliela ma non possiamo di certo accontentarci… Sarebbe da stupidi mettere questo film a confronto con i capolavori di Allen ma “To Rome With Love” esce malconcio anche al confronto con lavori più recenti come “Basta che funzioni” o, il già citato, “Midnight in Paris”.
Il problema di fondo è principalmente uno: un autore del calibro di Allen non può permettersi di girare un film all’anno… Questi ritmi Vanziniani/Parentiani non permettono al genio di liberarsi… Non dico che tutti debbano fare un film ogni dieci anni in “stile Kubrick” ma fare tanto per fare come sta capitando a Woody non produce nulla di buono…
Lo stesso Allen Ha dichiarato: “Ho bisogno di fare film per distrarmi, per non pensare in continuazione alla morte…” Purtroppo di questo passo per allontanarsi dal pensiero della morte il nostro amato regista corre il serio rischio di far morire il suo genio e con esso il suo cinema…

1 commento

  1. alex10 / 17 Maggio 2013

    non sono d’accordo che i film che presentano storie diverse intrecciate tra loro siano brutti…
    non ho visto to rome with love…e penso che non lo farò mai…promette malissimo

    però adoro i film in cui diverse sequenze si intrecciano…la trovo una tecnica narrativa molto stimolante e che ha una grande attitudine col cinema…

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