Vivere e morire a Los Angeles

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Vivere e morire a Los Angeles

Per vendicare l'omicidio del collega anziano, l'agente federale Chance si mette ossessivamente a caccia del pittore falsario Masters con l'aiuto del suo nuovo socio.
marcomaffei12 ha scritto questa trama

Titolo Originale: To Live and Die in L.A.
Attori principali: William Petersen, Willem Dafoe, John Pankow, Debra Feuer, John Turturro, Dean Stockwell, Darlanne Fluegel, Michael Greene, Steve James, Robert Downey Sr., Christopher Allport, Valentin de Vargas, Jack Hoar, Dwier Brown, Michael Chong, Jacqueline Giroux, Michael Zand, Bobby Bass, Dar Robinson, Anne Betancourt, Katherine M. Louie, Edward Harrell, Gilbert Espinoza, John Petievich, Zarko Petievich, Rick Dalton, Richard L. Lane, Jack Cota, Shirley J. White, Gerald H. Brownlee, David M. DuFriend, Rubén García, Joe Duran, Bufort McClerkins, Gregg Dandridge, Donnie Williams, Earnest Hart Jr., Thomas F. Duffy, Gerald Petievich, Mark Gash, Pat McGroarty, Brian Bradley, Jane Leeves, Gary Cole, Mostra tutti

Regia: William Friedkin
Sceneggiatura/Autore: Gerald Petievich, William Friedkin
Colonna sonora: Wang Chung, Nick Feldman
Fotografia: Robby Müller
Costumi: Linda M. Bass, Susie DeSanto
Produttore: Irving H. Levin, Samuel Schulman
Produzione: Usa
Genere: Azione, Thriller, Poliziesco
Durata: 116 minuti

Dove vedere in streaming Vivere e morire a Los Angeles

top / 24 Aprile 2020 in Vivere e morire a Los Angeles

straCULT datato 1985, quando senza grandi budget si tiravano fuori pellicole valide e concrete come queste. Cast d’eccezione alle prime armi

Cambiare pelle per sopravvivere a L.A. / 17 Ottobre 2015 in Vivere e morire a Los Angeles

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Cosa significa, letteralmente, “vivere e morire a L.A.”? Significa cambiare pelle, baby.
Inaspettatamente divertente: Mastro Friedkin prende un plot tipicamente noir e lo trasforma in un poliziesco grottesco e tiratissimo, essenziale, maschio ed asciutto.
In questo senso, il tono del film viene supportato da un’accurata declinazione quasi bislacca di taluni dettagli d’ambiente (mi vengono in mente il capo della polizia distrattamente paterno, una comparsa degna delle donnine di Russ Meyer nella scena della palestra, lingerie femminili aggressive, l’incredibile inseguimento in auto, pistole di dimensioni degne del Far West, la stessa colonna sonora originale, pacchiana e sintetica).
E, colpo di scena, il protagonista muore improvvisamente. Ma solo per lasciare spazio ad un’evoluzione davvero inaspettata del suo “gemello”, fino ad allora incolore, soprattutto a livello attoriale (John Pankow, chi è costui? Mi è sconosciuto, benché abbia visto diversi film in cui figura).
Chance sopravvive nel suo collega superstite, come una sorta di possessione, di “tocco del male”: il labile confine tra legalità e malaffare, tra senso della giustizia e corruzione si sfuma ulteriormente.

Nota personale: sarà un caso ed io devo essermi lasciata suggestionare, ma il ‘Killer Joe’ Cooper di McConaughey sembra una sorta di Chance (Petersen) cresciuto. I suoi atteggiamenti machisti, il modo di muoversi, perfino gli abiti (quegli stivaletti texani, per quanto comuni…) di Chance ritorneranno nel film del 2011. E vogliamo parlare della passione per le minacce attuate con l’ausilio di cose infilate in bocca (là fusi di pollo fritto, qui la canna di una pistola) ?

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23 Febbraio 2012 in Vivere e morire a Los Angeles

Grande film diretto da un grande regista.

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