ma un 10 non te lo leva nessuno. / 14 Giugno 2013 in Vogliamo vivere!
Hitler ? No, uno degli attori che indossa una maschera quella Hitleriana per l’appunto in <>.
In questi giorni nelle sale italiane, per chi ha la fortuna di avere un Cinema con la C maiuscola, potete trovare: “Vogliamo Vivere”
Non sto parlando del partito di Emilio Fede bensì della pellicola fatta da Ernst Lubitsch.
Il film in questione è fortemente sarcastico, nel suo divertimento è presente l’ombra della paura, del nazismo. Non solo commedia quindi. E’ un’ ottima opera fra spionaggio, critica, commedia, teatralità senza contare del pizzico di suspense qua e là che rendono sublime la visione. Proprio dal teatro tutto comincia. Prendiamo degli attori di teatro, uno spettacolo sopra le righe, un periodo storico più che difficile, un Paese a rischio invasione per un dittatore perennemente affamato di conquista, mettiamo tutti questi elementi in 100 minuti di sano Cinema, amalgamate per bene. Ci siamo, ecco Vogliamo Vivere. E’ il 1942 quando esce nelle sale “To be or not to be” (titolo originale). La Polonia è ormai parte di quello spazio vitale tanto cantato dal baffetto. Arriva nelle sale U.S.A come un grido, una preghiera, una richiesta d’aiuto. lI regista gira un film apertamente antinazista in un clima di tensione, conflitto, ambientato nel ’39, a Varsavia dove una compagnia teatrale prepara uno spettacolo contro il nazismo, fortemente satirico, uno di quelli che manderebbero su tutte le furie l’Adolfo. Gestapo, questo è il suo nome.
La censura li avvisa, è preferibile ripiegare su altro, mandare uno spettacolo meno pesante, la paura per un incidente diplomatico è alto. Invece di Gestapo si ripropone l’Amleto di Shakespeare.
In questo clima poco piacevole spunta il lato comico della faccenda.
Un aviatore si innamora perdutamente di un’attrice della compagnia, Maria, moglie di Joseph.
Più volte si alza dalla poltrona per flirtare con lei mentre il marito recita, se ne accorge e soffre.. non per il tradimento (non ancora per il tradimento.. e comunque non avverrà) quanto per il sospetto di recare noia al pubblico. Contemporaneamente il brutto sogno diventa realtà: con il patto Molotov-Ribbentrop, Tedeschi e Sovietici non solo si assicurano la reciproca non aggressione ma si spartiscono quella bella torta chiamata Polonia. Cambia tutto, giunge il terrore e lo vediamo dalle inquadrature all’esercito sfilante, alle scene riservate ai manifesti di propaganda oppure alle vetrine delle librerie dove vi sono copie del Mein Kampf. Non può durare a lungo e lo uno spirito di sollevazione albeggia in alcuni connazionali. Saranno proprio i membri della compagnia teatrale ad essere i protagonisti di un episodio di coraggio/divertimento fra lo spionaggio e l’assurdo.
Un benpensante, un professorino chiamato Siletsky amico dei giovani aviatori polacchi combattenti nella RAF, altri non è che una spia nazista. Se ne accorge proprio uno di loro, anzi, se ne accorge lo spasimante di Maria. Siletsky, va fermato prima che sia tardi. L’aviatore torna a Varsavia rintraccia la sua musa, le rivela il tutto.
Joseph scopre l’aviatore a casa sua e si fa due domandine. Da questo momento si torna in quella che solo apparentemente è la parte leggera. Come in una recita, i nostri si trasformano in gerarchi nazisti, essere o non essere, si confondono e confondono, scambi di persona, sdoppiamenti, chi è chi e chi ? Sarà l’abilità di Joseph e del resto della compagnia a portare a termine una missione che ha dell’impossibile: “Passare inosservati, essere chi non si è, bruciare dei documenti compromettenti per i nostri”.
Un capolavoro.
Note
Viene accennato al reparto polacco all’interno della Royal Air Force (RAF), se siete interessati vi è un’altra pellicola che tratta l’argomento e non solo <>
Tornando al film, da notare come improvvisamente a 1:31:44 sparisca un baffo.
DonMax
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