Recensione su Titanic

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Un gran bel film / 20 Agosto 2013 in Titanic

Quando l’ho visto al cinema ero appena una ragazzina, riguardandolo con attenzione di recente, superata la mia personale cotta per di Caprio (in versione ragazzino, Leo è sempre Leo per me… XD) mi sono accorta che è davvero un grande film. Bello, maestoso, potente, terribile. Una gioia per gli occhi.
La storia d’amore è solo un mezzo per immedesimarci meglio nella tragedia. Il destino di Jack e Rose diventa il nostro, diventiamo tutti parte della storia dei passeggeri del Titanic. Cameron ci ha portato fisicamente su quella nave, siamo affondati anche noi e volenti o nolenti, questa vicenda è entrata a far parte di noi.

2 commenti

  1. Io sono Gesù Cristo / 20 Agosto 2013

    In un’intervista a Ghezzi, Derrida sosteneva che ciò che all’evento, nella sua mediazione mediatica, manca è appunto l’evento stesso, la tragedia che si consuma tra chi, la tragedia, la vive. Parliamo dell’11 settembre, ma non sappiamo niente della tragedia se non ciò che decentra l’evento (Bush, cospirazioni, Bin Laden eccetera). Così il Titanic, di cui, sebbene abbia avuto i suoi sopravvissuti, proprio perché sopravvissuti, i sopravvissuti non possono avere coscienza tragica. Quando parli di tragedia, quindi, dovresti avere lo scrupolo, pure, di parlare di finzione (finzione del film, finzione della tragedia, finzione della finzione ecc.), perché l’immedesimazione di cui tu parli non è quella del Titanic, che non conosciamo, ma quella del Titanic, la cui estetica attiva una sorta di neutralizzazione per cui possiamo da una parte commuoverci per la morte di uno (e non di tutti) e dall’altra trovare che il tutto sia “una gioia per gli occhi”.

  2. kate87 / 20 Agosto 2013

    Bello spunto di filosofia estetica 🙂

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