Nel mondo, si diffonde un metallo, altamente resistente al calore e alla corrosione. Grazie alle sue leghe, particolarmente resistenti anche alle sollecitazioni da trazione, l'ingegneria protesica realizza protesi mediche altamente biocompatibili. Una di queste protesi è impiantata nel cervello di Alexia, una ragazza che lavora come ballerina in un locale in cui gli uomini non si fanno scrupoli ad aggredirla. Ma Alexia sa difendersi e colleziona un omicidio dopo l'altro. Per proteggere la propria identità, assume quella di Adrien, un ragazzo scomparso da casa una decina di anni prima.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Titane
Attori principali: Agathe Rousselle, Vincent Lindon, Garance Marillier, Laïs Salameh, Mara Cissé, Marin Judas, Diong-Kéba Tacu, Myriem Akheddiou, Bertrand Bonello, Céline Carrère, Adèle Guigue, Thibault Cathalifaud, Dominique Frot, Lamine Cissokho, Florence Janas, Frédéric Jardin, Olivia Venner, Thibault Villette, Nathalie Boyer, Mehdi Rahim-Silvioli, Théo Hellermann, Anaïs Fabre, Mostra tutti
Regia: Julia Ducournau
Sceneggiatura/Autore: Julia Ducournau
Colonna sonora: Jim Williams
Fotografia: Ruben Impens
Costumi: Anne-Sophie Gledhill
Produttore: Amaury Ovise, Jean-Christophe Reymond, Christophe Hollebeke
Produzione: Francia
Genere: Thriller
Durata: 108 minuti
Dove vedere in streaming Titane
Quando la provocazione non è sostenuta da alcun fondamento e l’intenzione è solo quella di scioccare si producono schifezze come questa.
Nessuna novità (Crash di Cronenberg insegna), solo ipocrisia patinata.
Dalle parti di The neon demon e madre!
Lo scandalo è che abbia trionfato a Cannes. Ma pensandoci bene forse non sorprende troppo
Avevo grandi aspettative, dato che Raw mi era piaciuto un sacco. Qui invece la regista sembra aver girato questo film da ubriaca.
Sciatto, girato male, inverosimile: non parlo dell’idea dell’uomo(donna)-macchina ma proprio della costruzione narrativa in sé.
A metà strada tra Tetsuo di Tsukamoto, Eraserhead di Lynch e The Fly di Cronenberg ma senza la loro magia né la loro portata innovatrice.
Che peccato
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Una volta, ai festival, film come questi venivano spernacchiati (vi ricordate il trattamento riservato a Madre!? Sono passati solo quattro anni, sembrano eoni).
Oggi film come questi vincono i festival. Contento Spike Lee…