Recensione su La talpa

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21 Gennaio 2012

Da rivedere. Nel senso che una sola volta non è sufficiente: questo è un film ricco di dettagli, di particolarità, di sottigliezze, di tutte quelle infinitesime piccolezze che una spia maniacale, fredda e precisa può cogliere. Una spia che ha le fattezze di un Gary Oldman in stato di grazia (meriterebbe anche lui la candidatura all’Oscar per il suo ritratto di Smiley, molto diverso dai soliti personaggi loquaci e affascinanti, dalle spie in senso stretto). La spia di Le Carrè non è 007 è un uomo qualunque, attento e perspicace, meticoloso e riflessivo. E il film in questo senso non è il solito action thriller, è un film dal ritmo cadenzato e volutamente lento, per poter presentare tutti i dettagli nella maniera migliore. Efficacissimo e ben realizzato (scenografia e fotografia sono entrambe molto curate). Ottimo il cast (buono Firth ma anche Hurt, Strong, Tom Hardy e Toby Jones) che gravita intorno ad Oldman. Una spy story così come deve essere, che ci riporta ai “3 giorni del condor” e ” la conversazione” .
Le Carrè è l’erede di Graham Greene!

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