mai fidarsi delle ballerine / 9 Marzo 2015 in Time Lapse

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

“non si incasina il tempo”, dice uno dei protagonisti più stupidi e superstiziosi in termini scientifici da ricordare un deputato dei cinque stelle. Infatti questo film di Bradley King, pur mischiando La finestra sul cortile al tempo dei paradossi temporali grazie ad una macchina che fotografa il giorno dopo, non ci pensa per niente ad approfondire il tema teorico della faccenda per appiattirsi in un lineare thriller da camera alla Piccoli omicidi tra amici (con tanto di mazze da baseball e da golf nascoste per casa e cadaveri nascosti sotto il pavimento). Che la cattiva di turno sia Danielle Panabaker (stellina Disney già vista in The Ward di Carpenter) è fin da subito chiaro dal momento che indossa sempre ballerine o mammut.
Anche se non particolarmente originale, viene sfruttata bene l’idea di usare una tela dipinta come portatrice dei messaggi dei protagonisti. ma si sa, l’estetica non è una scienza esatta ed ognuno ci vede quello che vuole. Del resto proiettarsi nel futuro può sembrare un luogo rassicurante in cui dimorare (“finché ci vediamo nelle foto significa che siamo vivi”) ma a volte il bisogno di sicurezze toglie proprio ciò che di più importante ha un individuo: il libero arbitrio, l’autodeterminarsi, lo svolgersi nel tempo. Già la tragedia greca insegnava che conoscere il futuro più che un dono è una condanna all’ergastolo, ma del resto non ti puoi lamentare se nel colpo di scena finale, tu protagonista, scopri che la tua fidanzata sia una troia: indossa le ballerine del resto.

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