Ticket to Paradise

Vedere litigare due persone non è piacevole; vedere litigare due persone sgradevoli è quasi insostenibile. La prima metà del film ci sottopone a questa triste esperienza, grazie agli insopportabili ex coniugi; il resto scorre prevedibile verso il finale già scritto, tra momenti cringe e paesaggi oleografici, con appena qualche accenno malinconico a un fallimento amoroso che è anche un fallimento esistenziale – ma la cosa muore lì: il film non è interessato alla verità umana. La coppia terribile è accompagnata dalla coppia scialba della figlia e del suo fidanzato (dalle fattezze convenientemente euroasiatiche). Gli unici due personaggi interessanti sono il padre del ragazzo e l’amica della figlia, Wren (Billie Lourd, la figlia di Carrie Fisher). Un finale meno scontato, con Wren che fugge con David, o con Gede, o magari con Lily, sarebbe stato molto più divertente.