Interessante ma incompleto / 24 Marzo 2021 in Non odiare

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non è la prima volta che vedo Alessandro Gassmann impegnato in film che sollevano lancinanti dilemmi morali e penso che sia un interprete bravo a destreggiarsi, alternativamente, tra commedie brillanti e film ben più drammatici . Per esempio, a proposito di produzioni incentrati sull’etica, ricordo anche l’interessanteI nostri figli (2014) di Ivano De Matteo.
In Non odiare, Gassmann è un chirurgo che, per motivi ideologici sostenuti da una forte spinta emotiva, viene meno ai suoi doveri di medico. Poi, spinto dal rimorso, l’uomo prova a riparare in maniera un po’ maldestra alla sua mancanza umana e professionale.

Non odiare è il primo lungometraggio del regista Mauro Mancini, che ha scritto soggetto e sceneggiatura con Davide Lisino.
Per molti versi, lo spunto è fortissimo e ho apprezzato la definizione del personaggio di Gassmann (un uomo intelligente, empatico e solitario, segnato dal rapporto irrisolto con il padre sopravvissuto a un campo di concentramento nazista), ma mi è parso che, assolvendo pienamente il protagonista, il film non mantenga fino alla fine i stimolanti propositi dei suoi complessi presupposti disturbanti.

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