Recensione su Mi ameranno quando sarò morto

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M / 10 Luglio 2020 in Mi ameranno quando sarò morto

Netflix un po’ se la canta e se la suona in questo documentario in cui si celebra il grande film incompiuto di Orson Welles, quello che venne girato per cinque anni, che non aveva i fondi necessari per essere finito, che quando incredibilmente venne infine messo dall’inizio alla fine su pellicola venne requisito e messo sotto chiave in una banca francese per traversie politiche che sarebbe troppo lungo stare qui a commentare. Tutto questo finché nel 2018 Netflix riesce finalmente a far uscire il film, The Other Side of the Wind, che è effettivamente un capolavoro, e praticamente in contemporanea fa uscire questa celebrazione sotto forma di documentario.

Ora, al di là della vanagloria, il contenuto è perlopiù interessante e le testimonianze o stimolanti o toccanti (o entrambe le cose), ma un documentario non è fatto solo di cosa dice ma anche di come lo dice, e tra scelte musicali che paiono casuali, un montaggio che tende a sovrapporre le frasi degli intervistati fino alla schizofrenia (nella prima metà, poi un po’ si acquieta) e una presentazione degli eventi über-intrecciata (col sospetto che si voglia in qualche modo simulare il caos del film di Welles, ma senza essere Welles), non si può dire che il prodotto sia davvero riuscito.
Da vedere solo se si è grandi amanti del regista.

3 commenti

  1. Stefania / 10 Luglio 2020

    Secondo me, questo film è assolutamente complementare a L’altra faccia del vento. Cioè, come dici tu, il documentario è per gli amanti di Welles, perché non so chi altro avrebbe davvero voglia di vedere il suo ultimo film e, di conseguenza, questo “approfondimento”. Però, visto abbinato al film postumo, credo che questo documentario abbia un certo valore “didattico”. Personalmente, all’epoca, mi ha aiutato a comprendere meglio il film di fiction (sempre che ciò sia possibile: io mi sono illusa che sia stato così, eh eh).
    Per completezza, penso che, in termini di dietro le quinte, il cerchio su The Other Side… si chiuda con quest’altro documentario sul film di Welles: https://www.nientepopcorn.it/film/a-final-cut-for-orson-40-years-in-the-making/

  2. Catoblepa / 11 Luglio 2020

    @Stefania: dici che nessun altro vorrebbe vedere il suo ultimo film? Non so, io un po’ con Welles sono fissato, ma a me è piaciuto così tanto e così inaspettatamente che secondo me andrebbe visto da tutti.
    Grazie per la segnalazione, vedrò di procurarmi anche quell’altro documentario.

    • Stefania / 11 Luglio 2020

      @catoblepa: ah beh, per me, dovrebbe vederlo chiunque, appprescindere 🙂 Ma è così “particolare”, così inscritto nella biografia di Welles, per quanto differente da tutto ciò che ha realizzato prima, che non so se uno spettatore che approcciasse per la prima volta Welles riuscirebbe a “sopportarlo”, ad arrivare fino in fondo. Insomma, questo è davvero una specie di capitolo conclusivo. Quindi, penso che chi ci arriva, dovrebbe avere un po’ di dimestichezza con ciò che l’ha preceduto, compresi i film in cui Welles ha solo recitato, al fine riuscire a procurarsi i soldi per finanziarlo.

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