Recensione su The Wrestler

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L’ultimo smack down / 17 Ottobre 2013 in The Wrestler

Gran bel film, anche se in fondo è una storia già vista, in varie versioni. Aronofsky la ambienta nel pazzesco e fasullo mondo del wrestling, l’arena moderna, mettendo in primo piano un Mickey Rourke praticamente perfetto. Mi piace la posatezza di questo invecchiato eroe del ring, la plasticità deforme del suo viso, il suo difficile rapporto con la figlia (anche qui, niente di nuovo, ma la lacrimuccia scappa); e mi piace sempre la Tomei, che riesce ad essere contemporaneamente materna e sexy.

7 commenti

  1. Noloter / 17 Ottobre 2013

    Penso proprio che Rourke abbia davvero messo molto di sé stesso nel personaggio del vecchio wrestler…davvero un’ottima prestazione.

  2. paolodelventosoest / 17 Ottobre 2013

    Sì, a volte i “ripescaggi” di star del cinema sbiadite danno risultati eccezionali.

  3. Dottor Benway / 17 Ottobre 2013

    Sono d’accordo: storia ampiamente riciclata, anche se la tessitura granulosa e sporca (indovinata la fotografia tendente al colore ocra), che caratterizza la “stoffa” di questo film, ha un suo rilievo.

  4. alex10 / 17 Ottobre 2013

    Certo, la storia è assai semplice ed è un po’ stereotipata però, non bisogna soffermarsi su questo ne farsi trarre in inganno.
    Perché, sebbene un po’ banale, è sviluppata in modo stupendo.
    Mickey Rourke è stratosferico e rende il personaggio in modo perfetto…oltre ad avere la giusta possanza fisica, è molto molto espressivo…le inquadrature e i movimenti della cinepresa rendono il personaggio in modo sublime e contribuiscono a farlo stare sempre al centro della scena.
    Dunque, la storia è più interessante e profonda…ciò fa si che ci immedesimiamo nel personaggio, cioè, quasi ci dispiace per la sua situazione e viviamo la sua tristezza…questo a mio parere resta un elemento fondamentale a favore del film.
    Il percorso psicologico che compie il protagonista è un po’ scontato ma, comunque, è efficace perché trattato in modo profondo e, essendo il tema portante del film, credo che sia molto ben riuscito.
    Credo che bisogna soprattutto ringraziare Rourke e il regista se questa storia, seppur nella sua semplicità, riesca ad essere toccante ed interessante e, il film, gradevolissimo da vedere.
    Mi ha emozionato moltissimo.

    • alex10 / 17 Ottobre 2013

      ah, un altro elemento a favore secondo me è il finale…temevo che finisse con l’infarto di lui e il pianto di lei (e magari correva anche la figlia e piangeva pure lei), ciò, non l’avrei affatto gradito.
      Peggio era se si salvava in qualche modo e il finale sarebbe stato sciocco ed appagante.
      Invece, per fortuna, Darren Aronofsky è stato intelligente ed ha optato per il wrestler che guarda sugli spalti e, non vedendo più la ragazza, capisce che il suo destino è fare il wrestler…ciò che è nato per essere e, l’unica cosa nella quale va bene. Benissimo così, con lui che effettua la sua mossa e con il volto di Randy seguito dallo sfondo nero e la canzone di Springsteen.
      Anche i wrestler e il sistema in generale del wrestling sono resi benissimo nel film.
      Le pecche, secondo me, sono veramente poche 😉

  5. paolodelventosoest / 17 Ottobre 2013

    Sì, un finale aperto, anche se quel tuffo nel buio lascia pochi dubbi sul come finisce. Lascia un fondo di amarezza, bello, lo rivedrei.

    • Unospettatorequalunque / 18 Ottobre 2013

      Questo film ce lo fece vedere anche il professore di storia del cinema a lezione e ricordo che insisteva molto su questo “finale aperto” che allo stesso tempo lasciava spazio all’immaginazione, ma che sempre allo stesso tempo cancellava qualunque dubbio. In ogni caso un film molto particolare 🙂 .

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