8 Recensioni su

The Wrestler

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Una vittoria di Pirro / 25 Settembre 2017 in The Wrestler

Più sali in alto, più sarà dura la caduta. E la caduta talvolta è inevitabile. Arrofonsky inizia così il suo racconto: un ex star del wrestling è ormai ridotta ai più beceri incontri pur di racimolare qualcosa. Da lì inizia la fuga dal dolore del passato. Antidolorifici, antidepressivi,farmaci di qualsiasi tipo.La nostalgia è una ferita difficilmente rimarginabile. Il wrestling,miserabile show (a mio modesto parere) che riduce l’uomo ad animale per il mero sorriso del pubblico, distrugge il corpo, ma magari tiene viva l’anima degli stessi lottatori. Randy vive di wrestling.Il pubblico, i lottatori, le spogliarelliste post match sono la sua famiglia. Quando inevitabilmente perde il wrestling, ha paura di perdere anche “la sua famiglia”, di rimanere solo. Cerca di ricostruire i pezzi:la figlia, Cassidy, il lavoro al bancone. Ma va di nuovo tutto male. Allora si rimette in discussione.”Ram” torna a combattere, torna a sentirsi vivo. Ma le condizioni sono cambiate, stavolta la risalita, la vittoria sono la fine.

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13 Dicembre 2013 in The Wrestler

Aronofsky si conferma regista capace di descrivere lo squallore dell’essere umano con una certa attenzione alla sperimentazione del linguaggio cinematografico. Lo fa con le inquadrature dietro il protagonista, il movimento nervoso della macchina da presa, le scene che dal finale vengono descritte a ritroso tramite flashback e un finale “sospeso” nel vero senso della parola. Ma spicca in maniera notevole la coraggiosa e quasi autobiografica interpretazione di un Mickey Rourke alla personale ricerca di un riscatto artistico e morale.

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L’ultimo smack down / 17 Ottobre 2013 in The Wrestler

Gran bel film, anche se in fondo è una storia già vista, in varie versioni. Aronofsky la ambienta nel pazzesco e fasullo mondo del wrestling, l’arena moderna, mettendo in primo piano un Mickey Rourke praticamente perfetto. Mi piace la posatezza di questo invecchiato eroe del ring, la plasticità deforme del suo viso, il suo difficile rapporto con la figlia (anche qui, niente di nuovo, ma la lacrimuccia scappa); e mi piace sempre la Tomei, che riesce ad essere contemporaneamente materna e sexy.

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22 Marzo 2013 in The Wrestler

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Mickey Rourke già è disfatto di suo, e qui prende veramente una quantità di botte impressionante, ci prova e niafà. Quello che gli propone di combattere usando la sparapunti, e si attacca i dollari in faccia sparandosi i punti sulle sopracciglia, fa davvero schifo. Degoulasse. Un mondo in cui tutti sono enormi, e gli americano comunque sono matti. E la Tomei fa la gnocca vecchia.

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Bello / 19 Maggio 2012 in The Wrestler

Visto per caso ieri in televisione, sono rimasto piacevolmente colpito dal personaggio che Mickey Rourke riesce a far vedere. Molto bello e anche per certi versi sentimentale. un lottatore che si trova di fronte ad un bivio inevitabile.
Da vedere. 🙂

19 Dicembre 2011 in The Wrestler

Drammaticamente toccante la storia di Randy, ottima interpretazione da parte di Mickey Rourke, interessanti alcune scelte di regia… ma Aronofksy subisce un grave calo rispetto ai suoi film precedenti che, a parer mio, meritano molto di più.

27 Agosto 2011 in The Wrestler

Ottima, davvero ottima rappresentazione di un mondo che seguo da 20 anni. La figura di “Ram” raccoglie i pregi ed i difetti dei tanti wrestler che ho visto, seguito ed ammirato in questi 2 decenni. Dedizione ma testardaggine, atleticità ma incoscienza, abuso di droghe e farmaci proibiti, spesso problemi economici.
Il cuore di Eddie Guerrero è esploso a 38 anni, Chris Benoit ha sterminato la famiglia perché aveva il cervello spappolato da ferite e da cocktail di medicinali, in tanti si umiliano a brevi comparsate per guadagnare qualcosa.
Non ho apprezzato le inquadrature alla “smack my bitch up”, mentre ho apprezzato, e molto, Sweet child of mine.

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26 Marzo 2011 in The Wrestler

Wrestler negli anni del declino, Randy the ‘Ram’ non è mai riuscito a rinunciare al palco, al mettere in scena per il pubblico urlante lo spettacolo della sofferenza del suo corpo. Un ammasso di carne pompata, sfigurata, coperta di cicatrici reali frutto di battaglie sceneggiate. Ma quando quel corpo inizia a dare segni di cedimento, Randy si trova da solo ad affrontare ciò che rimane della sua vita . che non è tanto.
Il lottatore di Aronofsky è un uomo sconfitto, incapace di affrontare la vita al di fuori di quel ring che rappresenta tutto il suo mondo. La realtà per lui è lo show, le luci, gli incitamenti della folla, tutto il resto, malgrado i suoi sforzi , rimane al limite dell’ incompatibilità. Non a caso l’unica persona con la quale riesce a entrare in sintonia è la spogliarellista-madre, altro soggetto che fa del suo corpo spettacolo pubblico.
Questo esistere all’interno di una finzione, può essere visto come un infantilismo esibizionista che oggi si può trovare ovunque. Ma a prescindere da letture moraleggianti, the Wrestler è soprattutto un film sulla difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo.
Affermare che esista dell’empatia tra Mickey Rourke e Randy the Ram è usare un eufemismo, l’attore infatti è perfetto nel ruolo. Un film bellissimo e intenso, impreziosito da una colonna sonora frutto del solito ottimo lavoro di Clint Mansel.

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