12 Recensioni su

The Words

/ 20126.9203 voti

bellissimo film / 25 Novembre 2019 in The Words

molto bello con molti colpi di scena, mi sono perso negli occhi di Bradley Cooper

“Mi dispiace…” / 23 Dicembre 2013 in The Words

Due parole che per molti sono impossibili da dire.
E il protagonista chiude proprio con queste per aprire un’insieme di finali che ognuno può dare magari riguardando le proprie sensazioni e la propria vita: “Mi dispiace…” verso chi? verso cosa?
L’interpretazione è libera ma forse troppo per il film.
L’idea è molto interessante ma, per me, non completa. Sembra che manchi qualche cosa, qualche elemento per farla rendere migliore. Non brutto come film ma sembra incompleto, anzi superficiale proprio nel centro del film. Troppo leggero e mai profondo veramente.
Poteva essere migliore.
“Mi dispiace…” 🙂
Ad maiora!

Leggi tutto

12 Novembre 2013 in The Words

Mi dispiace Bradley, ma qui Jeremy Irons è stato superbo. Bello, incalzante, tormentato.

Bel film / 30 Settembre 2013 in The Words

Perdonatemi, non sono un cinefilo. Ogni tanto riesco a vedere un film, ma non mi riconosco la capacità di valutare regia, fotografia, etc…
il film mi è piaciuto innanzitutto perché mi ha lasciato molte domande…davvero al verità rende liberi? Chi è il vero autore? Chi è Danielle?
Insomma mi sono sentito “chiamato” a dare io il finale, per questo mi è piaciuto.
Il film inizia con le stesse “parole” con cui naufraga la vita del protagonista:”L’ho scritto io”. Non riconoscere la realtà, non riconoscere l’origine della realtà, è un tarlo che sbriciola la vita. Una bella scossa per domandarmi davvero chi sono.

Leggi tutto

24 Maggio 2013 in The Words

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ho dovuto riguardare il finale una seconda volta con più attenzione alle parole (ah, queste parole!) perchè la prima visione mi aveva lasciata troppo perplessa, non poteva essere veramente concluso con una domanda senza risposta.. E alla fine, rivedendo Rory che dice “mi dispiace” e rendendomi conto che si trattava di un flashback, ci ho trovato un senso: ci si convince di andare avanti, ma in realtà si vorrebbe poter ricominciare prima di fare la scelta sbagliata.

Leggi tutto

INTERESSANTE! / 10 Marzo 2013 in The Words

Un film d’autore, ben girato e ottimamente recitato (Jeremy Irons ruba la scena a Cooper!) a tratti un po’ lento ma la storia è originale e ci si chiede quale sarà la scelta del protagonista…. consigliato, 7!

7 Febbraio 2013 in The Words

Bello.

“Facciamo tutti delle scelte nella vita…il difficile è conviverci…e non c’è nessuno che possa aiutarti in questo.”

Molto piacevole! / 26 Gennaio 2013 in The Words

Ebbene si, molto molto piacevole! Un’ora e mezza per un film breve ma pieno di ritmo, sebbene non ci siano né scene d’azione, né colpi di scena clamorosi: il tempo è tenuto alto tutto grazie alla bravura degli attori, dai bei dialoghi, ma soprattutto, e questo è il motivo per cui mi è tanto piaciuto, per le ambientazioni e la fotografia veramente suggestive. Le scene ambientate nella Parigi del dopoguerra sono straordinarie, per colori, per atmosfera, scenografie, tutto veramente perfetto, sembrava di essere entrati in un film d’epoca, oltre al fatto che la storia lì raccontata è tenerissima e oltremodo straziante. Colonna sonora bellissima, e solitamente in film meno importanti come questo non è curatissima, cosa che invece qui non è accaduto, e per un amante delle colonne sonore come me è sicuramente un valore aggiunto.
La storia dipanata su tre livelli, a loro volta dipanati su tre tempi, quindi libro nel libro nel libro ambientati nel presente, passato e trapassato ha un filo logico tutto sommato lineare, non ci sono zone grigie, o enigmi di qualche tipo…. anche se, e qui c’è l’unica grande pecca del film, voglio capire i finali criptici, non sciolti, ma questo finale, a livello proprio visivo, di fotogramma, è tremendo! Non si fa, su. Vedere un film, adorarlo, e poi maledirne il finale è una esperienza dolorosa, anche se c’è da ammettere che questo finale in particolare è strettamente connesso con quello che è il senso ultimo del film, ovvero il non-finale, l’andare oltre, il proseguire oltre gli errori, scalfiti, cambiati, diversi, ma andati oltre, dove l’errore è ricordo, il ricordo è Parole. Il film finisce senza alcun insegnamento morale – apparentemente – perché vuole dire che dietro l’errore, umano, non c’è necessariamente la dannazione e dalla dannazione la sua relativa morale. O, andando ancora oltre, vuole dire che la dannazione è un fatto intimo. Interno. Personale. Non ha nulla a che vedere con la vita. E come per il vecchio dalla vita rubata, così il giovane che ruba la vita, entrambi distrutti dal furto, entrambi hanno vissuto ancora un po’ oltre quella vita rubata e spezzata a metà tra i due.

Leggi tutto

6 Ottobre 2012 in The Words

Da un cast di questo livello e così ben amalgamato mi aspettavo grandi cose.
Interessante il tentativo di una riflessione metaletteraria (o forse meta-meta-letteraria) e della struttura a matrioska e circolare, che però vengono indeboliti notevolmente dai ritmi lenti della narrazione, che risulta essere per niente coinvolgente.
Gli spunti c’erano, ma credo che siano stati utilizzati male. Lo stesso vale per il colpo di scena finale, che è poco efficace e comunque preannunciato. Peccato, poteva essere davvero un bel film.

Leggi tutto

Parole / 4 Ottobre 2012 in The Words

Parole. Parole trovate e rubate da un giovane scrittore che non riesce a raccontare il suo vero se stesso in quello che scrive, e finisce per far sue parole scoperte per caso e fino a quel momento custodite accuratamente in fogli ingialliti dal tempo e nei ricordi di chi, quelle parole, le ha scritte davvero e che non fatica a riconoscere.
Parole. Parole pesanti come macigni che riescono a toglierti il respiro. Parole che una volta ricopiate diventano tue, diventano la tua vita. Vita come esistenze che si mescolano tra loro proprio come le parole di un romanzo.
Il film di esordio di Klugman e Sternthal ci porta tra le pagine di un libro che a sua volta ci porta tra le pagine di un altro libro ancora. Allo scorrere dei titoli di coda non ci resta che uscire da tutte queste pagine e scrollarci di dosso tutte le parole incontrate per accorgerci poi che al film manca qualche cosa. Manca quel tocco di follia che lo avrebbe reso unico. Invece è un film godibile e da vedere che scorre quietamente per finire con una lezione morale decisamente scontata che quasi non avrebbe bisogno di “parole”.

Leggi tutto

Quando intrigante fa rima con inconcludente / 25 Settembre 2012 in The Words

Troppe aspettative, si è rivelato un flop.
Un pizzico di Canone inverso (una storia nella storia nella storia), un po’ tanto Analisi di un delitto (vedetelo!).
Non so cos’avessero in testa, forse solo creare qualcosa simile ad un vortice. Ma le idee iniziali crollano di minuto in minuto.
Splendida Olivia Wilde, ma ho un debole, c’è poco da fare.

Nota che non interesserà a nessuno: Vernon Schillinger e James Devlin di OZ, uno dei telefilm più belli di sempre. Continua la tradizione HBO che vuole due degli attori di OZ lavorare insieme altrove.

Leggi tutto

24 Settembre 2012 in The Words

La prima cosa che colpisce è il buon cast che alterna nuovi volti (Bradley Cooper, Zoe Soldana e Olivia WIlde) a vecchie glorie (Dennis Quaid e il grande Jeremy Irons), la seconda è una storia interessante (scrittore in crisi, economicamente in riserva, psicologicamente dubbioso e sentimentalmente appagato trova un vecchio manoscritto e…basta così se no rovino tutto).
Purtroppo non si va molto oltre. L’idea era buona ma la struttura è un pò troppo simile a quella di Espiazione e il finale, dopo un intero film di racconti, si chiude con troppa leggerezza e molto in fretta.
Come se non bastasse, non è così cristallino …io, perlomeno, ero propenso a dargli un’interpretazione diversa (per non rovinarlo a chi non l’abbia visto, dirò solo che mentre pensavo si trattasse di un gioco a due, in realtà i cardini del discorso sono tre…) da quella originale e non perchè mi inventi di far finire i film come dico io ma perchè la caratterizzazione di certi personaggi è solo in parte abbozzata e lascia troppo spazio alla supposizione. O forse è deliberatamente fuorviante.
I due registi sono davvero molto lontanti uno dall’altro e questo si nota, ma grazie al tipo di racconto la differenza riesce ad essere piuttosto sfumata.
Perchè una sufficienza? beh Il punto fermo rimane sempre lui: Jeremy Irons. La sua interpretazione vale i soldi del biglietto…e poi perchè questo tipo di storie ha sempre un certo effetto…forse mi sento uno scrittore senza talento pure io 😉

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.