Recensione su Wolverine - L'immortale

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Wolverine in Japan / 20 Aprile 2017 in Wolverine - L'immortale

Cosa ha combinato Wolverine tra “X-Men L’Inizio” e “Giorni di un Futuro Passato”? Non molto, visto che conduce una vita da barbone, depresso, ubriaco e continuamente assalito da incubi dal passato. Un giorno però dal Giappone arriva una giovane che gli fa sapere che il signor Yashida, salvato da Logan a Nagasaki, è in punto di morte. L’uomo nel frattempo è diventato uno dei più potenti del Giappone, investendo nel campo tecnologico. Logan arriva lì e ben presto capisce che la situazione si metterà male: il vecchio, dopo averlo salutato, muore, e Wolverine si ritrova invischiato in una lotta con la yakuza, una storia d’amore, e la perdita del suo potere di rigenerazione…insomma, c’è parecchia carne al fuoco, ma non si più gridare al capolavoro, anche se comunque il film risulta piacevole, anche se con qualche punto morto e qualche esagerazione direi quasi più tipica dello stile americano nel voler portare su schermo il Giappone che altro, ma pazienza. Neanche a dirlo Hugh Jackman ruba ancora una volta la scena, ma anche gli attori orientali sono bravi. Ottime davvero le sequenze di combattimento. Sicuramente un grosso passo avanti rispetto al brutto capitolo precedente, ma molto sotto rispetto al capolavoro che lo stesso Mangold sfornerà nel 2017. Comunque è un bel film, mi raccomando guardate come sempre la scena post crediti.

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