Recensione su The Wolf of Wall Street

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10 Gennaio 2022

Chiunque non abbia compreso la critica a Wall Street e al mercato azionario probabilmente dovrebbe riconsiderare la sua capacità di lettura di un film.
Il rischio che queste operazioni glorifichino i malfattori, tra eccesso di consumi di droga, alcol, depravazioni e l’attuazione di truffe è riconoscibile soltanto in uno spettatore privo di quoziente intellettivo e buonsenso.
The Wolf of Wall Street avrebbe alcune analogie con Goodfellas: personaggi ambiziosi che dal nulla costruiscono il loro impero del crimine (perché chiunque ignori che ciò che avviene sia contro la legge, semplicemente perché “è un film”, magari simpatizzando anche per i suoi personaggi, ripeto, non ha capito granché), mostrandoci tutti i processi che li conducono ad occupare i vertici di potere fino all’inesorabile caduta (con il fasullo pentimento e la collaborazione con la legge pur di ottenere un’attenuazione della pena), accompagnati dalla narrazione del protagonista.
Anche la durata, certamente non indifferente, è un comune denominatore tra questo film e Quei Bravi Ragazzi.
Ed entrambi hanno la capacità di intrattenere lo spettatore.
Se Goodfellas faceva vivere e respirare le atmosfere, The Wolf of Wall Street stimola depravazioni e peccati, concedendo allo spettatore qualche grassa risata.
Talvolta Scorsese eccede nell’eccesso.
Lungi dall’essere un moralista, ma per quanto possa essere divertente vedere dei broker sniffare montagne di coca, scopare e fare scemenze, è un circolo vizioso che si ripete ad nauseam, tanto da divenire una parodia dopo un’ora di film (su circa 3 ore di durata).
Forse era questo l’intento del regista: ridicolizzare coloro che aspirano la droga acquistata con i soldi dei poveri investitori. Mostrarci che per loro, i soldi degli onesti lavoratori truffati dalla promessa di un cospicuo guadagno nel mercato azionistico, finiscono nel loro naso. C’è forse uno scimmiottamento ma anche un sincero divertimento da parte di Scorsese di rinnegare, fino al parossismo, l’amore e la dipendenza dalla droga che contraddistinse una fase della sua vita.
Film indubbiamente divertente, con un Leo che la fa da padrone ma che si sollazza un po’ troppo.
Probabilmente la pellicola più adatta per far conoscere Scorsese ai giovani, forse perché è tra le più accessibili e, non me ne vogliate, anche tra le più puerili. Volutamente puerili, ovviamente. Anche un po’ troppo,

3 commenti

  1. Mirage / 26 Febbraio 2022

    Non capisco perché nelle vostre recensioni positive ai film dovete sempre sentirvi in diritto di insultare gli altri che non la pensano come voi. “Se non vi è piaciuto vi manca la capacità di comprensione di un film, avete problemi di quoziente intellettivo basso” e bla bla bla. Grande apertura mentale eh.

    • Samurai Macedonia / 7 Marzo 2022

      Se ritieni un broker truffatore strafatto di coca un modello ideale, la mia opinione è che si dovrebbe rivedere quali siano i personaggi di riferimento per il pubblico.
      I toni possono risultare aggressivi, ma il rischio è quello di simpatizzare per personaggi che ritengo siano frutto di un modello malsano di selfmade man che purtroppo affascina molti.

      • Mirage / 9 Marzo 2022

        Ok ma non mi sembrava carino sottintendere che se non si è apprezzato il film si è stupidi o giù di lì. Diciamo che è un tipo di esternazione che non amo e che sui social si vede abbastanza spesso.

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