9 Recensioni su

Il giardino delle vergini suicide

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Pura poesia. / 28 Aprile 2020 in Il giardino delle vergini suicide

Questo film e è amore, odio, mistero, poesia pura, mi ha emozionato tantissimo.
Una vicenda tragica narrata con delicatezza, pudore, sensibilità, poesia,
il tutto calato in un’atmosfera suggestiva e surreale(a tratti ho rivisto la vena poetica e la stessa atmosfera onirica di “Picnic a Hanging rock” di Peter Weir).
Cast eccellente, ottimi Kathleen Turner e james Woodsm a soprattutto perfetta Kirsten Dunst(un’attrice che non amo particolarmente ma che ho apprezzato molto sia in questo film che in “Marie Antoinette”).
La colonna sonora degli Air è da brivido.

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13 Gennaio 2013 in Il giardino delle vergini suicide

Sofisticata opera prima della regista che va ad affrontare l’inquietudini adolescenziali tra cambiamenti sociali e perbenismo di facciata. Le immagini patinate e dai colori vintage immergono totalmente lo spettatore nell’atmosfera giusta; perfetta la colonna sonora ad hoc degli Air.

15 Novembre 2012 in Il giardino delle vergini suicide

Premetto che ho letto prima il libro. Devo dire che alcune atmosfere sono state colte alla perfezione, sopratutto in Cecilia, ma altre sono state orribilmente banalizzate. Credo che alla fine si colga davvero poco di quello che è il messaggio reale delle Vergini Suicide, il troppo amore tenuto fermo, il fatto che sono sempre state libere, l’incomprensione. Consiglio, a chi il film non è piaciuto, di provare a leggere il libro, potrà ricredersi un po’.

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Mestiere del genitore: difficilissimo!!! / 3 Ottobre 2012 in Il giardino delle vergini suicide

Cinque splendide adolescenti crescono con dei genitori decisamente rigidi e troppo bacchettoni. Saranno la loro rovina. Un’eccesso di amore genitoriale ma patologico e distruttivo volto solo alla forma e non alla vita reale. Racconto di un ragazzo che le ha conosciute per un breve periodo, le ha amate e disperatamente non è stato in grado di conoscerle di più e non è riuscito ad aiutarle come avrebbe voluto.
Sicuramente molto triste (già il titolo è parlante) e angosciante ma comunque ben fatto. Nella loro follia, i genitori sono interpretati ottimamente (Kathleen Turner e Lames Woods) anche se alla fine sono marginali ma fondamentali per le vite delle ragazze.
Esagerato ma inquietante, soprattutto per chi ha figli e spera e lavora solo per il loro bene. E poi?…
Mamma mia…
Pauuura!!!

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The Virgin Suicides / 28 Settembre 2012 in Il giardino delle vergini suicide

Uno dei pochi esempi in cui il film rimane fedele al romanzo da cui è tratto,”Il giardino delle vergini suicide” è uno dei capolavori di Sofia Coppola. Le cinque splendide sorelle Lisbon,come delle eroine mitiche,si tolgono la vita per sfuggire alla madre bigotta ed oppressiva e al padre succube. La loro breve ed infelice vita viene raccontata da un gruppo di ragazzi, ricostruita grazie a testimonianze di chi le ha conosciute anche solo di vista,piccoli oggetti personali, e il diario di Cecilia,la più piccola delle sorelle Lisbon, e la prima ad andare incontro al proprio destino. Film imperdibile, con la delicatezza di Sofia Coppola e la brutale sincerità dell’autore del romanzo, Jeffrey Eugenides,che ci fanno capire fino a che punto possiamo arrivare.

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11 Giugno 2012 in Il giardino delle vergini suicide

E’ stato molto triste secondo me come film, vedere come venivano trattate queste ragazze dai genitori, mi ha messo tristezza. Ho adorato il modo in qui fossero tra loro sorelle così legate anche se soffrivano molto. E mi è discpiaciuto per la scelta che tutte hanno fatto.

15 Dicembre 2011 in Il giardino delle vergini suicide

Stupefacente come le recensioni che si trovano nei vari siti web possano tradire e distorcere il vero contenuto di un film.
Il film l’ho visto oggi, a 11 anni dalla sua uscita, quindi ci sarebbe stato tutto il tempo di scriverne compiutamente!
E invece dappertutto ho trovato scritto semplicisticamente che il fulcro della storia è l’adolescenza ingabbiata, nella fattispecie 5 sorelle oppresse da una madre autoritaria.

Ciò che ho visto in realtà è la storia della dolcezza di ragazze troppo giovani e ingenue a confronto con una galleria di personaggi maschili che oscillano tra l’infame il ridicolo e il disgustoso: dal tizio che dopo intere sequenze di romanticismi patetici molla Lux di notte sola in un campo dopo essersela scopata frettolosamente e quasi contro la sua volontà, al padre delle sorelle che è un bambinone irresponsabile e insulso, ai ragazzetti voyeurs impacciati e imbecilli, ecc…
La madre non è affatto un personaggio così feroce e repressivo come descritto nelle recensioni, è solo una donna cresciuta attenendosi strettamente alle convenzioni sociali e religiose che prevedono come deve comportarsi la “sposa modello” e la “donna perbene” in quella società americana degli anni 60-70. E’ una moglie e casalinga frustrata dai ruoli di genere imposti a forza su tutte le donne come lei, e interpreta così bene quei ruoli che riesce a punire la figlia Lux trattandola da sgualdrina, quando invece è la giovanissima Lux che ha subito maltrattamento e disprezzo (e un rapporto sessuale di fatto imposto) dal ragazzo che solo pochi giorni prima diceva di amarla e di voler fare sul serio con lei…
Donne frustrate che puniscono altre donne vittime dell’egoismo maschile, anzichè esser loro vicine, capirle e aiutarle. Di questo si può incolpare la madre, se proprio si vuole ignorare a tutti i costi il quadro di feroce squilibrio tra i generi che è palese nella società mostrata nel film (e che poi è molto simile a quella in cui viviamo noi).

Un film che parla delle piccole e sistematiche violenze quotidiane condotte dagli uomini sulle donne, senza alcuna consapevolezza nè il minimo rimorso. Un quadro strutturale in cui il tema dell’adolescenza problematica si inserisce sì, ma non nel senso general-generico in cui viene presentato nelle “recensioni ufficiali”: è pura oppressione di genere quella che si vede all’opera.

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3 Settembre 2011 in Il giardino delle vergini suicide

Ammetto che la presenza di Kirsten Dunst mi è garbata particolarmente ma il film è solo un “plus” al titolo, in quanto sembra tutto piuttosto scontato sin dall’inizio.
La storia di cinque sorelle sottratte alla libertà della vita da una famiglia o meglio una madre piuttosto restrittiva, che al primo sgarro di una delle figlie decide di segregarle in casa.
La difficoltà di rinunciare ai sogni di adolescente, la difficoltà di essere felici in un ambiente dove manca il vero amore ed aria respirabile.
Mi aspettavo un finale differente, invece è stato abbastanza scontato.

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2 Febbraio 2011 in Il giardino delle vergini suicide

La Coppola possiede la curiosa capacità di saper raccontare La Noia e di renderla interessantissima. Possiede un grande senso estetico e la capacità di dare un ritmo quasi musicale all’ovvietà.

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