The Uninvited

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The Uninvited

Dopo essere stata a lungo ricoverata in un ospedale psichiatrico, Anna torna a casa, dove scopre che il padre si è fidanzato con Rachel, l'ex-infermiera della madre, ormai defunta. Ancora sconvolta dalla notizia, Anna entra in contatto con il fantasma della donna che la mette in guardia da Rachel.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Uninvited
Attori principali: Emily Browning, Arielle Kebbel, David Strathairn, Elizabeth Banks, Maya Massar, Kevin McNulty, Jesse Moss, Dean Paul Gibson, Don S. Davis, Lex Burnham, Matthew Bristol, Danny Bristol, Heather Doerksen, Alf Humphreys, Ryan Cowie, Troy Rudolph, John Prowse, Mostra tutti

Regia: Charles GuardThomas Guard
Colonna sonora: Christopher Young
Fotografia: Daniel Landin
Costumi: Trish Keating, Debbie Geaghan
Produttore: Laurie MacDonald, Tom Pollock, Michael Grillo, Ivan Reitman, Roy Lee, Doug Davison, Walter F. Parkes
Produzione: Canada
Genere: Drammatico, Thriller, Horror
Durata: 87 minuti

Dove vedere in streaming The Uninvited

Lo sterco-horror (cit.) / 30 Giugno 2016 in The Uninvited

Non sono un grande appassionato di film horror, salvo i grandi classici, ne ho visti davvero pochi. Di tanto in tanto qualcuno mi capita, ma voglio subito dire che questo film più che horror è un thriller, il che non mi dispiacerebbe se solo avesse un minimo senso, ti facesse stare un po’ in tensione e fosse meno scontato. Solo il finale si risolleva un po’, ma è proprio un filmetto. Almeno dura poco. Ah, e comunque fa paura quanto Mauro Sanchini che fa gli urletti durante la MotoGP.

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Remake noioso / 3 Agosto 2015 in The Uninvited

Film noioso, con attori pessimi. L’unica cosa che si salva é il colpo di scena finale, prevedibile ma ero poco attento data la scarsità del tutto. Film evitabilissimo, probabilmente la versione originale, coreana merita di più.

11 Luglio 2013 in The Uninvited

Ennesima variante cinematografica sul cosiddetto dono del “sesto senso”(Shamalyan docet), una storia che proviene ancora una volta dalla cinematografia orientale(e che gli americani si sono ben visti di rovinare, come già accaduto in passato con “The Ring” e “The Grudge”), un film che, nonostante faccia buon uso di una splendida scenografia e di un’accurata fotografia, fatica non poco a spiccare il volo(e a far appassionare lo spettatore) a causa della pessima qualità recitativa degli attori e dell’inutile quanto fastidiosa colonna sonora.
Il finale(che ricorda molto quello di “Nascosto nel buio” di John Polson) viene svelato senza suscitare la benché minima emozione.
In sostanza un film simil-horror adatto solo a un pubblico di adolescenti.

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