The Umbrella Academy

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serie tvThe Umbrella Academy

Dall'omonima miniserie a fumetti creata da Gerard Way e disegnata da Gabriel Bá. Sette giovani supereroi sono nati nello stesso momento grazie a un evento unico e irripetibile. I ragazzi sono stati adottati dall'inventore miliardario Sir Reginald Hargreeves con lo scopo di salvare il mondo.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Umbrella Academy
STAGIONI/EPISODI: 4 Stagioni , 36 episodi, in corso
Attori principali: Aidan Gallagher, Elliot Page, Tom Hopper, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, David Castañeda, Justin H. Min, Ritu Arya, Colm Feore, Génesis Rodríguez
Creata da: Steve Blackman
Produzione: Usa
Genere: Drama, Sci-fi, Thriller
Network: Netflix

Dove vedere in streaming The Umbrella Academy

Somiglia a tutto ma non è uguale a niente / 21 Ottobre 2021 in The Umbrella Academy

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prima stagione: I ALWATS WANTED TO BE A TENENBAUM

7 bambini talentuosi, un padre adottivo esigente e una crescita mancata. Lo scheletro dell’impianto narrativo è senza alcun dubbio i Tenenbaum, che era molto originale e solido. The Umbrella Academy ne copia a man bassa le stranezze e le eccentricità, ma anche il forte realismo psicologico, allontanandosi allo stesso tempo dall’estetica di Wes Anderson, variando molto sulla sovrastruttura dell’opera. Moltiplica i ragazzini, esagera i talenti rendendoli superpoteri, inserisce molta più violenza, surrealismo, robot e scimmie antropomorfe. Le influenze sono tante, in Vanya c’è l Ex-man Elliot Page, in parte Fenice Nera, in parte Elsa di Frozen (a proposito, Allison nel ruolo di Anna non mi è piaciuta per niente), Carrie White e molto altro, così come negli altri fratelli c’è una scrittura precisa e molto stratificata, che ruba a man basse da moltissime altre opere.
Gli errori non mancano, nemmeno le cadute di stile , ma tutto sommato un buon prodotto, l’unico personaggio non che non mi ha colpito è stata Allison, l’attrice l’ho trovata molto monoespressiva e totalmente priva di carisma, specialmente se accostata a Page. Luther è adorabile, mi è piaciuta la scelta di smontare l’icona del Macho senza demonizzarlo, è una variazione in un tema molto comune nelle serie tv (se si pensa a The Boys ad esempio). Diego è uno di quelli che funziona meglio assieme a Klaus (anche se le scene del Vietnam erano davvero ridicole, pareva la parodia di Forrest Gump in In e Out). Ho visto molto sacrificato Ben, purtroppo la sua messa in scena lo chiude in un cerchio con Klaus, indebolendo entrambi. Il migliore è senza dubbio Cinque, il ragazzino 58enne che si è fritto il cervello con 45 anni di solitudine, è la parte più originale dello show e genuina.
La parte del serial Killer – Eli Cash che ruba la storia delle origini a Sindrome degli Incredibili invece mi ha lasciata un po’ perplessa, secondo me hanno sbagliato ritmo narrativo e hanno chiuso il suo arco narrativo troppo presto.
E ancora il tema dell’Apocalisse che faceva molto Good Omens, i due Killer alla Pulp Fiction, le citazioni davvero non riesco a contarle tutte.
Somiglia a tutto, ma non è uguale a niente. Ho apprezzato in particolar modo il rapporto tra fratello e fratello, non era face da rendere unitario un gruppo di 7 personaggi e rendere chiaro il tipo di rapporto che ci fosse per ogni singola coppia, direi che è il punto di forza dello show.
VOTO 8.

Seconda stagione: FUTUREMAN

Ho riso in solitaria per buona parte della stagione perchè continuavo a pensare al demenziale Futureman dei Amazon Prime, e al fatto che ogni viaggio del tempo la situazioni peggiori notevolmente. Spero non facciano la fine di Terminator, in cui a un certo punto della saga le linee temporali avrebbero dovuto collassare. Gli espedienti narrativi funzionano, l’idea di sparpargliare i fratelli per gli anni 60 è buona, alcuni personaggi sono sacrificati (tra tutti Luther è abbastanza insignificante), ho riso come una pazza quando la famiglia si presenta in ritardo all’appuntamento, l’ho trovato molto realistico. I nuovi personaggi sono stati scritti bene e ho trovato un miglioramento per quello che riguarda le sottotrame inutili e le cadute di stile presenti nella prima stagione. Ahimè i personaggi talvolta li ho visti un po’ snaturati ( non avevo notato la stupidità di Diego nella Prima stagione ad esempio) mentre mi è piaciuta molto la Villain, davvero ben interpretata.
Avrei voluto vedere di più Elliot Page, il suo ruolo avrebbe dovuto acquistare maggior rilievo visto il suo grande carisma e la sua grande bravura, peccato, anche se mi è piaciuto il suo rapporto con Sissy e la gestione del suo trauma passato, talvolta nelle serie Tv si fa l’errore di dimenticare un trauma troppo facilmente, questo non c’è stato.
VOTO 8.

Consigliata a chiunque cerchi uno svago e un intrattenimento, non è molto impegnativa, anche se il livello di scrittura e messa in scena è alto, ormai Netflix mi sembra abbia raggiunto un livello qualitativo notevole in più o meno tutte le serie di punta.

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specialissimo / 4 Maggio 2019 in The Umbrella Academy

divertente, l’ironia è di casa ! si sorride spesso. le immagini sposano perfettamente la trama : L’armonia tra eventi, personaggi, suoni e colori è perfetta. con questo ombrello, si esce proprio dell’ordinario !

favolosa / 22 Aprile 2019 in The Umbrella Academy

senza ombra di dubbio una delle migliori serie degli ultimi anni. Dopo le prime puntate ci si vede obbligati ad un Binge Watch per arrivare a vedere la fine, e questa non è cosa da poco… insieme al livello tecnico che reputo molto sopra la media delle serie degli ultimi tempi. Aspettiamo il seguito.

Era proprio necessario? / 5 Marzo 2019 in The Umbrella Academy

Per quanto mi riguarda no, di un’altra serie con supereroi “per forza” per di più sfigati, potevamo farne a meno 🙂 :
– quasi tutti i protagonisti sono poco caratterizzati e molto mono espressivi,
– il personaggio padre (padrone) veramente irritante, e non solo lui,
– dialoghi spesso inconcludenti per non dire inutili,
– trama spesso incomprensibile nello sviluppo.
Riesco a salvare solo Numero 5 (Aidan Gallagher veramente molto bravo), il suo personaggio è sicuramente il più interessante.
In merito a Numero 4 (Robert Sheehan), beh, probabilmente potevano evitare di ricalcare il personaggio di Nathan Young in Misfits!!!
In definitiva se proprio volete vedere un gruppo di supereroi “per forza” e sfigati, vi consiglio di recuperare Misfits, ne vale la pena 🙂

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A malincuore trascurabile / 2 Marzo 2019 in The Umbrella Academy

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Mmmmmmmmm.
Molti dubbi su questa serie. Passi che sia interessante, ma le negligenze in scrittura sono tante e delle volte insopportabili. Il classico irritante caso del “perchè diavolo stai agendo in quel modo?!” si ripresenta più volte nella mia testa mentre seguo le puntate della serie. Facciamo così, dividiamo tra:
cose interessanti:
– La questione dei superpoteri, sempre di indubbio fascino per i fan del fantasy e del superomismo, e la questione inerente al loro sviluppo
– L’attore che interpreta numero 5 (Aidan Gallagher), riesce sempre nella complessa impresa di sembrare un cinquantenne nel corpo di un tredicenne
– Hazel e Cha-Cha nel complesso sono un duo pulp tutto sommato riuscito, seppur inconsistente
– Il tono, molto spesso scanzonato, alle volte anche sapientemente sarcastico
– Alcune delle dinamiche familiari. Qualcuno ha chiamato in causa i Tenembaum come termine di paragone, così come Misfits e Watchman (ora non ricordo quale webmagazine) ma.. non so, pare essere solo un pallido riflesso di questi tre. Lo sviluppo (della trama, dei personaggi, delle dinamiche intersoggettive) non è mai veramente soddisfacente, e quindi ->
Demeriti:
– Regia scialba, con qualche palese errore (non troppo rado) di scelta di inquadratura.
– Effetti speciali insufficienti. Qualche volta rischia il ridicolo.
– Come detto, sviluppo insufficiente delle dinamiche familiari e della psicologia dei personaggi, che non permette una piena empatia dello spettatore.
– Scelte di script palesemente sbagliate (comportamenti insensati dei personaggi troppo spesso giustificati dal rapporto con il padre e dal fatto di essere diversi)

Umbrella academy non ingrana del tutto, anzi fatica e arranca fino alla decima puntata, la quale non chiude con la degna parabola narrativa.

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