3 Febbraio 2014
Se non è il miglior film muto che abbia mai visto, ci va vicino. E’ lineare, scorrevole, rilassante: in alcuni momenti non sembra neanche che manchino i dialoghi, la dinamicità e la recitazione degli attori riescono a sopperire a questa assenza. Forse un tantino troppo istrionico e gigionesco Douglas Fairbanks, ma sicuramente si tratta di un’interpretazione consona al personaggio che interpreta. Anche l’uso tutto sommato limitato delle didascalie favorisce la scorrevolezza e si tratta di 2 ore e 20 che passano senza che quasi ci se ne accorga. Opera visivamente piacevole, per quanto lo consentisse la tecnica cinematografica negli anni 1920: alcuni effetti speciali sono davvero ben realizzati, se si considera che il cinema non aveva ancora una lunga storia alle spalle. Liberamente ispirato a “Le mille e una notte”, ha un’impostazione e una morale fiabesche che sono forse un po’ distanti dai gusti moderni, ma che credo riescano ancora ad affascinare.

Devo recuperarlo! Gli eccessi gigioneschi delle superstar d’inizio secolo sono davvero buffi (v, Errol Flynn 🙂 )