22 Aprile 2018 in The Suns of Easter Island

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Les Soleils de l’île de Pâques (1972) è un film francese di Pierre Kast che riprende le teorie degli “Antichi astronauti” molto in voga all’inizio degli anni Settanta grazie al successo di libri come Gli extraterrestri torneranno (Erinnerungen an die Zukunft, 1968) dello scrittore svizzero Erich von Däniken, dal quale fu tratto un film-documentario omonimo nel 1970 diretto dal regista tedesco Harald Reinl (fu anche candidato al Premio Oscar come miglior documentario), o soprattutto come Il mattino dei maghi (Le Matin des magiciens, 1960) dei francesi Louis Pauwels e Jacques Bergier. Nel film di Kast un gruppo di persone provenienti da diverse parti del mondo e che non si conoscono tra loro, sentono il bisogno, dopo una serie di allucinazioni, di convergere verso l’isola di Pasqua. Il gruppo è composto da un fisico, una medium, un astronomo, un etnologo, un entomologo, uno psicologo e un sacerdote, tutti in qualche modo legati alla magia e all’occulto. Sull’isola si incontrano in una grotta dove una “guida” rivela loro che ogni cinquecento anni, per millenni, si verifica una particolare congiunzione astrale che consente agli esseri di un “estremo altrove” di entrare in contatto telepatico con gli uomini della Terra. I Moai, le gigantesche statue caratteristiche dell’isola, sono delle specie di antenne riceventi per agevolare l’incontro. Il film fu visto in Italia durante il Trieste Science Fiction Festival del 1972 per poi cadere nel dimenticatoio. Il regista fu redattore della rivista Cahiers du cinéma e uno degli esponenti della Nouvelle vague francese.

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